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Rimini, 16enne preso a calci e a pugni da tre coetanei sulla porta di casa: “Odiamo i negri”

Un 16enne di Rimini, con madre di origine romagnola e padre africano, nato e cresciuto in Italia, è stato sorpreso mentre era a casa, preso a calci e a pugni e insultato da tre coetanei: “Non finisce qui. Odiamo i negri”.
A cura di I. A.
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È stato sorpreso sulla porta di casa, preso a calci e a pugni e insultato. "Odiamo i negri", è stato questo il motivo alla base di una aggressione a sfondo razzista verificatisi a Rimini. La vittima è un ragazzo di 16 anni, di madre romagnola e papà di origine africana, nato e cresciuto in Italia. Come riporta Il resto del Carlino, il giovane si trovava nella propria abitazione insieme alla madre, quando, dopo aver suonato il campanello ed aver aperto la porta di ingresso, si è trovato davanti tre coetanei, che lui conosceva bene, che l'hanno aggredito. Uno di questi, dopo averlo offeso per il colore della sua pelle, lo ha spinto a terra e l'ha colpito dritto sul viso, prima di fuggire a gambe levate. "Non finisce, devi morire" è stata la minaccia lanciatagli mentre andavano via.

È stata la madre della giovane vittima a chiamare i carabinieri. Secondo quanto raccontato dalla donna, non è la prima volta che il figlio subisce aggressioni soprattutto verbali, che però non erano mai degenerate prima ad ora in violenza fisica, anche se pochi giorni dell'attacco il ragazzo era stato accompagnato a casa da un'amica e dai suoi genitori, molto probabilmente per paura che potesse succedergli qualcosa. In occasione della Fiera di San Gregorio a Morciano, proprio fra quei ragazzi e il 16enne pare vi fosse stato un diverbio forse per motivi sentimentali. Ma mai avrebbero pensato che la situazione sarebbe sfociata in un vero e proprio raid punitivo razzista. Il 16enne è stato poi trasferito in ospedale, dove ha riportato un labbro spaccato e varie tumefazioni all'occhio, e la mamma e il padre sono pronti a denunciare l'accaduto alle forze dell'ordine.

Se le notizie riportate questa mattina dagli organi di informazione – ha commentato il vice sindaco di Rimini Gloria Lisi – corrispondono al vero, siamo di fronte ad un caso del più bieco e becero razzismo, a cui dobbiamo reagire con forza. Anche perché, nell'ultimo anno, sono troppi gli episodi di discriminazione, fisica e verbale, avvenuti a un passo da casa nostra. Storie diverse ma con un unico comune denominatore: la brutale tendenza alla prevalicazione su chi viviamo come diverso, la paura che diventa fragilità e si trasforma in vigliaccheria, quella di una società che attacca invece di difendere i più soli".

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