Ricciardi (Oms): “Le mascherine non sono un talismano, usarle senza distanziamento è pericoloso”
"La gente usa le mascherine come se fosse un talismano, ma non sa che possono essere molto pericolose se non unite al distanziamento sociale e al lavaggio corretto delle mani". A parlare è Walter Ricciardi, consulente personale del ministro della Salute, Roberto Speranza, e membro dell'Organizzazione mondiale della Sanità. Rispondendo ad alcune domande dell'Associazione Copernicana su YouTube, l'esperto è tornato a parlare ancora una volta di emergenza Coronavirus e dispositivi di protezione personale, sui quali "il mondo occidentale si è trovato completamente impreparato. Le industrie europee ed americane non ritenevano redditizio produrre mascherine, guanti e camici, che invece venivano realizzate in Cina o Vietnam. Per cui, quando l'epidemia ha cominciato a diffondersi molti paesi hanno dovuto affrontare la totale assenza di questo tipo di prodotti. Questo ha generato una carenza di dispositivi che ha colpito il personale sanitario in primis".
Per quanto riguarda il corretto uso delle mascherine, al centro di una polemica mondiale negli ultimi giorni, Ricciardi ha aggiunto che "sono importanti per i malati e per chi assiste questi ultimi. Le armi più importanti per evitare il contagio sono il distanziamento sociale, il lavaggio delle mani e la disinfezione delle superfici. Fatta questa premessa, è opportuno portarle nei luoghi chiusi in cui c'è una qualche forma di riavvicinamento. Le ordinanze fatte da alcuni regioni italiane, che obbligano ad indossarle quando si esce da casa, vanno ad inseguire il concetto talismanico della mascherina, cioè la gente considera la mascherina come un talismano che dà senso di sicurezza ma che può diventare anche pericoloso. Si sono viste persone con la mascherina che si avvicinano ad altri o non si lavano correttamente e frequentemente le mani. Sono comportamenti che invece di proteggere danneggiano".
Ricciardi ha anche spiegato cosa dovremo aspettarci nelle prossime settimane in Italia, dove da alcuni giorni la curva dei contagi sembra aver raggiunto una certa stabilità. "Stiamo assistendo ad una situazione di plateau – ha specificato -, analoga a quella che si è già verificata in Cina, che è il nostro precedente, dal momento che l'Italia è stato il secondo paese al mondo ad affrontare l'epidemia. A Wuhan, città epicentro dell'infezione, dopo due mesi e mezzi di lockdown si è verificato un plateau, cioè la curva epidemica si è appiattita, il numero dei casi non è aumentato più in maniera esponenziale ma si è stabilizzato. Questo plateau è durato circa 20/25 giorni dopo di che la decrescita è stata rapida. Cosa dobbiamo aspettarci? Sicuramente che questo mese di aprile sarà un periodo in cui se saremo capaci di continuare ad osservare le misure di contenimento messe in atto dal governo otterremo il plateau e la diminuzione del numero dei casi positivi, che arriverà a fine aprile o inizio maggio".