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Ricciardi: “Lockdown necessari a Napoli e Milano, si può prendere il virus anche al bar o sui bus”

Walter Ricciardi, consigliere del ministro della Salute, Roberto Speranza, ha ribadito la necessità di un lockdown immediato a Napoli e Milano: “In queste città uno può prendere il Covid entrando al bar, al ristorante, prendendo l’autobus. Stare a contatto stretto con un positivo è facilissimo perché il virus circola tantissimo. I governi non prendono decisioni coraggiose che servono al momento giusto, anticipando il virus e non rincorrendolo”.
A cura di Ida Artiaco
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Walter Ricciardi, ordinario di Igiene all'Università Cattolica e consigliere del ministro della Salute, Roberto Speranza, ha ribadito l'appello ad un immediato lockdown per Napoli e Milano, dove in questo momento si sta assistendo ad una impennata di contagi da Coronavirus. "In queste due città – ha sottolineato – uno può prendere il Covid entrando al bar, al ristorante, prendendo l'autobus. Stare a contatto stretto con un positivo è facilissimo perché il virus circola tantissimo. In queste aree il lockdown è necessario, in altre aree del Paese no". Blocchi, dunque, mirati per chiudere le zone dove il virus è fuori controllo per poter contenere la curva dei contagi, perché, ha aggiunto, "ci sono delle aree del Paese dove la trasmissione è esponenziale e le ultime restrizioni adottate, che possono essere efficaci nel resto del territorio, in quelle zone non bastano a fermare l'infezione".

Da giorni Ricciardi sta pressando in direzione di un nuovo lockdown, che tuttavia il governo guidato da Giuseppe Conte vuole ad ogni costo scongiurare per tutelare "la salute ma anche l'economia". Solo con un blocco totale, ha spiegato l'esperto, si potrebbe ridurre l’indice di contagio del 24%. "Un’altra riduzione del 15% – ha aggiunto intervenendo oggi al webinar "Oltre l'emergenza" che si è svolto oggi in modalità virtuale a Veronafiere – si avrebbe con la chiusura delle scuole, un altro 13% con lo smart working generalizzato nel pubblico e nel privato e un 7% con interventi sul trasporto pubblico”. Per l’esperto, adottando tutte queste misure i risultati sarebbero visibili in appena otto giorni. "Se abbiniamo gli strumenti tecnologici che abbiamo al pensiero razionale possiamo invertire la curva e affrontare un inverno non così drammatico come invece si sta prospettando", ha detto, concludendo che "affidarsi alla responsabilità dei singoli cittadini porterebbe, nella migliore delle ipotesi, a una riduzione dei contagi di appena il 3%". Insomma, se la situazione sta diventando preoccupante, soprattutto per la pressione sempre più forte sul sistema sanitario nazionale, è perché non si prendono misure più drastiche: "In Europa – ha sottolineato ancora – la situazione è fuori controllo perché i governi esitano a prendere le decisioni coraggiose che servono al momento giusto, anticipando il virus e non rincorrendolo".

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