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Covid 19

Ricciardi dice che anche con la vaccinazione di massa non torneremo subito alla normalità

Per Walter Ricciardi consulente del ministro della Salute, Roberto Speranza, e ordinario di Igiene e Medicina preventiva presso l’Università Cattolica di Roma, “dobbiamo assolutamente vaccinare quanto prima possibile e quanto più possibile, ma dobbiamo anche capire che il vaccino di massa non sarà l’arma di liberazione che ci garantirà il ritorno alla normalità. L’unica cosa che ce la garantirà è la combinazione di più armi”. Ecco quali sono.
A cura di Ida Artiaco
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Bisogna accelerare con la campagna di vaccinazione anti Covid, ma anche quando si raggiungerà una buona quota della popolazione immunizzata non si potrà tornare subito alla normalità pre-pandemia. Ne è convito Walter Ricciardi, consulente del ministro della Salute, Roberto Speranza, e ordinario di Igiene e Medicina preventiva presso l'Università Cattolica di Roma, il quale, intervenendo ad un evento online del Gruppo Caltagirone Editore, ha precisato che "dobbiamo assolutamente vaccinare quanto prima possibile e quanto più possibile, ma dobbiamo anche capire che il vaccino di massa non sarà l'arma di liberazione che ci garantirà il ritorno alla normalità. L'unica cosa che ce la garantirà è la combinazione di più armi".

L'esperto, che è sempre stato un grande sostenitore del ricordo al lockdown come misura più efficace per arrestare la risalita della curva dei contagi da Covid-19, ha assicurato inoltre, che "non ci saranno problemi di dosi di vaccino nel corso dell'anno, quindi ci sarà la possibilità di vaccinare milioni di persone, ma purtroppo questo è un virus estremamente contagioso, per cui una possibile immunità di massa si può raggiungere solo quando la quasi totalità della gente sarà vaccinata. E ciò è estremamente difficile da raggiungere". Due sono i principali problemi da risolvere per raggiungere questo obiettivo: "Il primo – ha precisato Ricciardi – è che il vaccino probabilmente non ha un'immunità duratura e permanente, ma di pochi mesi, e il secondo è che non riusciremo a vaccinare il 95% della popolazione. Ciò ci induce a capire che dobbiamo fare più cose insieme, la vaccinazione sicuramente ma anche altre cose, perché non sarà soltanto la vaccinazione di massa che ci consentirà di tornare alla normalità".

Ricciardi non nasconde l'amarezza per l'inizio della terza ondata della pandemia nel nostro Paese. "Con scelte giuste fatte al tempo giusto, oggi saremmo in condizioni normali – ha concluso -: potremmo andare al ristorante, al bar, probabilmente potevamo andare al cinema. Affollare in maniera razionale gli stadi. Lo dicendo da ottobre. Se nelle varie fasi dei miei avvertimenti questi fossero stati recepiti oggi potremmo vivere normalmente. Poi adesso tutti quanti etichettano questo come lockdown ma è una strategia no-Covid, significa salvare le vite". Rispetto alle nuove misure che saranno presentate questo pomeriggio ha detto che "normalmente basterebbe un lockdown di 2-3 settimane, ma per una situazione di circolazione intensa come la nostra, ne servirebbe uno di 5-6 settimane, da fare fare ovviamente con misure di supporto del reddito".

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