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Riapertura scuole, oggi in classe 7 milioni di studenti. I presidi: “Si concluda il piano vaccini”

In attesa della riapertura annunciata per il prossimo 26 aprile, sono quasi 7 i milioni di studenti italiani che già da oggi tornano a scuola, circa 8 su 10, mentre restano in dad un milione e 657mila. Ma non mancano i disagi e le incognite. Giannelli (Associazione presidi): “Assolutamente favorevoli al rientro a scuola dei ragazzi ma resta nodo trasporti. In più il piano vaccinale del personale scolastico è stato sospeso: forse era il caso di proseguire”.
A cura di Ida Artiaco
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Continua il rientro a scuola degli studenti italiani. Oggi, con il passaggio in zona arancione della Campania, sono circa 7 i milioni di alunni che tornano in aula, l'80,5% degli 8,5 milioni di iscritti nelle scuole statali e paritarie, oltre otto su dieci, secondo le nuove stime di Tuttoscuola, mentre ne restano in dad un milione e 657mila. Ma ci si prepara soprattutto al 26 aprile, quando le lezioni torneranno in presenza fino alla terza media in zona rossa e anche alle superiori e all’università in zona gialla e arancione. Tuttavia, non mancano i disagi e soprattutto le incognite in vista di un'ulteriore risalita della curva dei contagi che il ritorno in classe potrebbe comportare. "Noi siamo assolutamente favorevoli al rientro a scuola dei ragazzi ma nei mesi passati ci è stato risposto che non c'erano le condizioni per quanto riguarda i trasporti – ha commentato Antonello Giannelli, presidente dell'Associazione nazionale presidi (Anp) ad Omnibus su La7 -. La situazione dei trasporti è rimasta la stessa, la differenza è che ci sono state le vaccinazioni al personale scolastico, circa il 75%, ma il piano è stato sospeso: forse era il caso di non sospenderlo e proseguire".

Ma non è questo l'unico problema: "A questo aggiungiamo che il piano di tracciamento non riesce a decollare. Quindi qualche preoccupazione è lecito avercela. Io penso che sarebbe giusto lasciare alle scuole la possibilità di decidere quanti studenti possono andare". Anche l'Associazione Nazionale Dirigenti Scolastici (Andis) ha segnalato con una nota al Governo e al ministro dell'Istruzione Bianchi che tra il personale scolastico e le famiglie continua a diffondersi un "forte sentimento di preoccupazione e di ansia circa i possibili rischi connessi alla ripresa, dal prossimo 26 aprile, delle lezioni in presenza anche per le secondarie di II grado senza che siano stati predisposti servizi aggiuntivi e più efficaci interventi di prevenzione".

Eppure, già da oggi sono 6,8 milioni gli studenti che sono rientrati in classe, poco meno di 5,6 milioni sono bambini più piccoli della scuola dell'infanzia e alunni del primo ciclo, compresi quelli che si trovano nelle tre regioni classificate "rosse".  Intanto, proprio oggi sono in programma due incontri tra i sindacati del comparto scolastico e il ministero dell'Istruzione. A quanto si apprende, il primo appuntamento è in mattinata e riguarda il protocollo di sicurezza per i prossimi esami di Stato. Mentre nel pomeriggio sarà affrontato il tema del reclutamento del personale scolastico. Inoltre, rimanendo i trasporti pubblici locali e screening dei contagi il problema logistico principale in vista del rientro generalizzato del prossimo 26 aprile il ministro dei Trasporti Enrico Giovannini ha fissato per questa settimana una riunione con gli enti locali.

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