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Rezza dopo lo stop di AstraZeneca: “Non ci saranno problemi per chi deve fare la seconda dose”

Secondo Gianni Rezza del Ministero della Salute, a seguito della decisione di Aifa di sospendere la somministrazione del vaccino Covid AstraZeneca, “coloro che hanno ricevuto la prima dose confidiamo che riceveranno la seconda entro i tempi previsti. L’Ema, l’agenzia regolatoria europea, sta facendo tutte le verifiche per poter riprendere in totale sicurezza la distribuzione”.
A cura di Ida Artiaco
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"In Italia sono state somministrate ad oggi quasi sette milioni di dosi di vaccino con un numero limitato di reazioni avverse gravi riportate dai nostri sistemi di sorveglianza". Comincia così il video messaggio di Gianni Rezza, direttore della Prevenzione del Ministero della Salute, con il quale ha voluto commentare la notizia diffusa nelle scorse ore da Aifa, che ha deciso di sospendere temporaneamente e in via precauzionale la somministrazione del vaccino AstraZeneca, così come deciso anche da Germania, Francia e Spagna in seguito ad alcune segnalazioni di trombosi venosa verificatisi in soggetti che avevano ricevuto il siero.

Rezza ha ribadito, nel rassicurare i cittadini al termine di una giornata difficile per quanto riguarda le comunicazioni sulla campagna vaccinale, che "insieme ad altri grandi paesi europei come la Francia e la Germania si è deciso di sospendere temporaneamente la distribuzione del vaccino AstraZeneca a scopo cautelativo. Intanto, l'Ema l'agenzia regolatoria europea, sta facendo tutte le verifiche per poter riprendere in totale sicurezza la somministrazione. Coloro che hanno ricevuto la prima dose confidiamo che riceveranno la seconda entro i tempi previsti". Parere che la stessa Ema dovrebbe rendere noto entro giovedì 18 marzo, quando è in programma la riunione straordinaria per la discussione della questione AstraZeneca.

Si ricordi che Ema al momento ha confermato che la decisione di sospendere le somministrazioni è "una precauzione presa alla luce delle situazioni nazionali mentre l'Agenzia indaga su una serie di eventi di coaguli di sangue in persone che avevano ricevuto il vaccino", tuttavia aggiungendo che "eventi del genere si sono verificati in un numero molto limitato di persone che hanno ricevuto il siero. In migliaia sviluppano coaguli di sangue ogni anno nell'UE per diversi motivi. Il numero di eventi tromboembolici complessivi nelle persone vaccinate non sembra essere superiore a quello osservato nella popolazione generale".

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