Grazie.
È l’unica cosa che riusciamo a dire, dopo queste incredibili ventiquattro ore.
Pochi minuti fa, infatti, la polizia postale di Napoli ci ha notificato il decreto con cui la Procura di Roma ha disposto la revoca del sequestro preventivo e dell’oscuramento dei video relativi all’inchiesta Follow The Money sui fondi della Lega.
Grazie, quindi.
Perché senza l’enorme mobilitazione in difesa di Fanpage.it di colleghi, politici e di tanti, tantissimi cittadini, non crediamo che tutto questo sarebbe accaduto.
Grazie, anche se non c’è nulla festeggiare.
Non c’è nulla da festeggiare, per prima cosa, perché abbiamo semplicemente difeso un diritto che credevamo acquisito, quello della libertà della stampa, che invece ci era stato improvvisamente e incredibilmente negato.
Non c’è nulla da festeggiare, perché da ieri abbiamo maturato ancor di più la consapevolezza che esiste un pezzo di Paese per cui si possono sequestrare e oscurare inchieste e interi giornali senza colpo ferire.
Non c’è nulla da festeggiare, perché da nessuna parte, nemmeno nella revoca, si attesta il principio che mai e poi mai un contenuto giornalistico debba essere messo sotto sequestro o oscurato in via preventiva, salvo che nei casi previsti dalla Costituzione, casi tra cui non rientra la diffamazione.
Non c’è nulla da festeggiare, perché noi siamo un giornale grande, con tantissimi lettori e una community enorme.
Ma se quello che è successo a noi fosse accaduto a un giornale più piccolo, con pochi lettori e senza alcuna possibilità di difendersi, o di farsi difendere? Ci sarebbe stata lo stesso, secondo voi, una revoca del decreto di sequestro e oscuramento nel giro di ventiquattr’ore?
Conoscete già la risposta. Forse non l’avrebbe saputo nessuno.
Forse, addirittura, è già successo, e nessuno l’ha saputo.
E di fronte a notizie scomode, a inchieste difficili, a nomi potenti avremmo meno giornalisti disposti a rischiare per fare bene il loro lavoro.
Sembra impossibile? Anche quel che è successo a noi lo sembrava. Fino a che non è successo.
Ecco perché non dobbiamo abbassare la guardia.
Oggi abbiamo vinto una piccola grande battaglia.
Ma la guerra è lunga. Ed è appena cominciata.