Resti umani in valigia, identificato uno dei due corpi: “È uno dei due coniugi scomparsi”
È ufficiale: appartiene a Shpetim Pasho, uno dei due coniugi scomparsi nel Fiorentino cinque anni fa, l'impronta digitale estratta da uno dei due cadaveri trovati a pezzi, in tre valigie, nella campagne di Sollicciano. È il risultato di una prima comparazione della Sezione impronte del Ris di Roma dei carabinieri, secondo cui tutti i punti rilevabili sull'impronta di un dito di un mano corrispondono alle impronte dattiloscopische di Shpetim Pasho.
Non resta che identificare con certezza l'altro corpo fatto a pezzi e abbandonato in due valigie in un campo tra il carcere di Firenze e la superstrada Fi-Pi-Li. Ci si aspetta di trovare una corrispondenza con Teuta Pasho, la moglie di Shpetim, scomparsa con lui nel novembre del 2015. L'ipotesi era stata avanzata nelle ultime ore grazie alla segnalazione di Chi l'ha visto, che all'epoca della scomparsa si attivò con appelli e ricerche per la coppia di coniugi albanesi. Shpetim e Teuta avevano preso un appartamento in Toscana per poter andare a visitare in carcere il figlio Taulant, di 28 anni, detenuto in Italia, nel carcere di Sollicciano, per reati di droga.
Agli inizi di novembre marito e moglie hanno smesso di comunicare con le due figlie, che avevano immediatamente dato l'allarme. Proprio una delle due sorelle nelle ultime ore aveva fornito degli elementi utili per identificate il corpo. Aveva, infatti, confermato la presenza di un tatuaggio, proprio come quello presente su uno dei due corpi, sulla spalla destra di suo padre. Alcuni frammenti dei due cadaveri smembrati e rinchiusi in valigia sono stati rinvenuti la scorsa settimana dal proprietario di uno dei campi intorno al carcere. Non si esclude che le valigie contenenti i corpi smembrati possano essere state lanciate dalla superstrada.