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Resta incinta e pensa di abbandonare il liceo, il preside prepara una nursery per farla studiare

Sofia Baroni (20 anni) stava per abbandonare la scuola dopo la nascita del suo bambino, ma il dirigente del liceo artistico Nervi-Severini di Ravenna l’ha aiutata a tornare tra i banchi preparando una nursery nei locali scolastici per il piccolo.
A cura di Gabriella Mazzeo
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Sofia Baroni, foto da Instagram
Sofia Baroni, foto da Instagram

Dopo la nascita del suo bambino, Sofia Baroni ha provato a seguire le lezioni come sempre. Per qualche tempo ha dovuto adattarsi alla didattica a distanza, ma conciliare gli studi e la crescita del piccolo Edoardo sembrava impossibile. Alla fine, la 20enne di Ravenna ha pensato di lasciar perdere la Maturità e di abbandonare il liceo artistico Nervi-Severini.

Qualche giorno dopo la sua decisione, però, la 20enne iscritta all'ultimo anno dell'Istituto ha ricevuto la telefonata del preside. "Cosa fai lì a casa? Non mollare, ti aspettiamo, non esiste che lasci". Per incentivarla a tornare in classe, il dirigente scolastico ha allestito una nursery per il suo bambino e ha permesso che il passeggino restasse in aula, proprio al banco accanto a quello della 20enne.

Il modello raccontato dal quotidiano La Repubblica sembra funzionare: nell'intervallo il bambino si gode le coccole delle insegnanti e delle compagne di classe della sua mamma. Quando Sofia deve svolgere un compito in classe o essere interrogata, i collaboratori scolastici portano il bimbo fuori dall'aula per intrattenerlo e farlo giocare.

"È diventato la mascotte della scuola – spiega la ragazza al quotidiano – e in qualche modo lo sono diventata anche io. In tanti si fermano a parlare con me, è dolce averlo con me in classe. Quando ho scoperto di essere incinta ho parlato con la mia coordinatrice che mi ha aiutato a dirlo anche ai miei compagni e alla mia famiglia. Un giorno è entrata in classe e mi ha chiesto di fare il mio annuncio e per me che ero già al quarto mese di gravidanza è stato difficile. La catena di solidarietà però è scattata quasi subito".

Sofia Baroni
Sofia Baroni

La gara di solidarietà

Da allora, Sofia non è mai più stata sola. Edoardo è nato il 10 ottobre e tutti si sono dati da fare: il preside ha trovato uno spazio inutilizzato dell'istituto e lo ha fatto ripulire e abbellire da alcuni studenti per garantire a Sofia un luogo confortevole per l'allattamento. L'associazione Una carrozzina per due ha regalato un lettino da campeggio e alcuni giocattoli da tenere in aula.

"Molti si sarebbero arresi davanti a una cosa simile – ha sottolineato il dirigente scolastico, Gianluca Dradi -, io ho voluto assumermi questo rischio e far entrare un bimbo piccolo a scuola. So che nell'istituto sono assicurati solo gli studenti e il personale, ma ne valeva la pena. Era una cosa importante e soprattutto poteva essere fatta con un po' di buona volontà e molta creatività. A volte occorre piegare le norme e le disposizioni organizzative alla realtà dei fatti".

Così ogni mattina Sofia lascia la casa in cui vive con il compagno e i suoi genitori, a 30 chilometri dalla città, e arriva a scuola insieme al piccolo Edoardo. Con lei ha una borsa colma di libri, pannolini e biberon. "Per fortuna è un bambino tranquillo, a scuola sta accanto a me la maggior parte del tempo. Dorme molto e quando è più vivace ci sono le insegnanti e le collaboratrici scolastiche ad aiutarmi. Non piange quasi mai, è felice qui. Certo, non è facile: la stanchezza è tanta, faccio fatica a programmarmi la giornata, soprattutto con la Maturità alle porte".

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I sogni per il futuro

Sofia, che dopo la Maturità sognava di girare il mondo, sta riprogrammando il suo futuro insieme al suo bambino. Al quotidiano però racconta di guardare alla fine della scuola con una rinnovata fiducia. "Spero di farcela, so che sarà difficile ma ci proverò. Per adesso voglio diplomarmi e spero di trovare un lavoro da mosaicista, quello che ho sempre sognato, quando lui sarà all'asilo".

"Sofia era scoraggiata – racconta Dradi, che a fare da apripista è abituato con 9 carriere alias avviate nel suo istituto e il congedo mestruale per le sue studentesse – ma io non potevo permettermi di perderla. In Italia abbiamo già il record negativo di abbandoni scolastici, per questo occorre fare di tutto per aiutare i ragazzi a portare a termine i loro percorsi di studi. La scuola ha per costituzione leggi e atti di indirizzo ministeriali che promuovono l'inclusione, la multiculturalità e la democrazia. Bisogna attuare questo spirito"

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