Il marito offende la memoria di Giulia Cecchettin, la moglie la difende e lui l’accoltella in casa
Ha risposto a un commento inappropriato sul femminicidio di Giulia Cecchettin, la 22enne veneta uccisa dall'ex fidanzato Filippo Turetta, pronunciato dal marito e per questo lui l'ha aggredita con violenza. È successo nella serata di lunedì 20 novembre a Portogruaro, comune della città metropolitana di Venezia.
L'uomo, già coinvolto in precedenti violenze domestiche, come riporta Il Gazzettino, di fronte a un servizio del telegiornale sulla 22enne uccisa dall'ex fidanzato Filippo Turetta, avrebbe sbottato: "Chissà che cosa aveva combinato", riferendosi alla ragazza. La moglie avrebbe quindi replicato: "Ma che cosa stai dicendo? Parli da criminale".
Il marito a quel punto avrebbe reagito colpendola con un pugno all’addome che le avrebbe lasciato un grosso livido sul costato. Subito dopo avrebbe preso in mano un coltello e l'avrebbe nuovamente colpita. La punta della lama, arrotondata, non è penetrata, grazie al maglione che la donna indossava che ha attutito la coltellata.
A chiamare i carabinieri, usando il cellulare della madre, è stato il figlio. I due ora, madre e bambino, sono stati allontanati dal nucleo familiare e resteranno in una struttura protetta gestita dal Centro antiviolenza di Portogruaro attraverso la cooperativa "L’Arco".
Il caso è stato immediatamente segnalato alla Procura di Pordenone. Secondo quanto è stato riportato, nel caso di questa famiglia ci sarebbe anche già stato un precedente. Il marito avrebbe picchiato in passato la moglie e oggi sarebbe in attesa di affrontare il processo, nel quale è accusato di lesioni aggravate.
Ma dopo il primo caso di violenza la coppia si era riconciliata e la donna era tornata a vivere nella casa che condivideva con il marito e che è stata nuovamente teatro della violenza dell'uomo. A difendere la vittima è l’avvocatessa Patrizia Perulli. "Non date una seconda possibilità ai vostri mariti e compagni. Chi ti mette le mani addosso una volta, lo farà ancora", ha detto la legale.
"Chi ha una certa indole, anche se c’è una riconciliazione, continuerà a dimostrare che può fare quello che vuole. – aggiunge – Bisogna ascoltare i campanelli d’allarme. Quello che è accaduto lunedì sera è triste e avvilente, perché per quanto si parli di violenze domestiche, le donne continuano a subire".