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Renzi: “Rivoluzione Civile è collocamento dei leader falliti di sinistra”

Matteo Renzi è stato ospite di Ilaria D’Amico a Lo Spoglio. A tutto tondo ha attaccato Berlusconi, Grillo e Ingroia, utilizzando toni e misure che il Pd, per concertazione non sta usando. E’ davvero la carta vincente?
A cura di Andrea Parrella
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Matteo Renzi a Brescia presenta la candidatura di Umberto Ambrosoli

Il sindaco di Firenze, ospite a Lo Spoglio, ha dato un saggio della disinvoltura con la quale riesce a condurre il suo ruolo di enfant prodige. Al momento, pare avere un ruolo fondamentale per il rush finale del centrosinistra, la coalizione che sembra soffrire un calo evidente di consenso in questa ultima fase della campagna elettorale. Berlusconi, sul finire di questo pomeriggio ha addirittura annunciato, in un comizio, che sarebbe avvenuto il sorpasso della sua coalizione rispetto a quella guidata da Bersani. Renzi risponde a tappeto su tutto, rinvigorito dell'appoggio del padre fondatore del Pd, Romano Prodi, che ieri l'ha definito una risorsa fondamentale per il parito, ed anche di nemici come D'Alema, che ora ammettono la sua lealtà dopo la sconfitta.

La sensazione è che Renzi dica in maniera decisa e senza mezzi termini tutto ciò che il Pd, e nello specifico Bersani. Attacca Rivoluzione Civile, con una sentenza che pare non lasciare alcuno spazio di manovra per un eventuale accordo: "Rivoluzione Civile mi pare l'ufficio di collocamento dei leader falliti di sinistra. L'azione di Antonio Ingroia la trovo più cinica che civica, Ingroia mortifica il lavoro onesto di tanti magistrati e la sua discesa in campo mi pare un atto di chiaro opportunismo". Nessuno spazio per la concertata richiesta al voto utile, nella quale il Pd ha provato ad esprimersi in maniera pacata e conciliante, ma anzi un attacco al vetriolo alla credibilità del movimento di Ingroia (in antitesi a ciò che il candidato al senato per Rivoluzione Civile, Sandro Ruotolo, ha detto ai nostri microfoni proprio in merito a cosa sia il voto utile).

Berlusconi è attaccato a tutto tondo, dal suo utilizzo mortificante e poco veritiero dei sondaggi ("I dati che utilizza per dire che avrebbe superato il Pd non hanno alcun fondamento"), riconoscendogli la capacità di sapere portare avanti intere campagne elettorali su falsità colossali. Inoltre delegittima l'accordo tra Lega e Pdl al nord, risalendo alla crisi lombarda che viene proprio dal disaccordo provenuto dai litigi tra le due parti. Renzi ritiene la Lega, in sé, un assoluto fallimento rispetto ai fini che si proponeva nella sua natura:

Inevitabile dare spazio a Grillo e qui, il copione è stato esattamente lo stesso che fu durante il periodo della candidatura per le primarie: la contraddizione dell'ex comico, colpevole di aver cambiato troppo spesso. Grillo è da stimare, secondo Renzi, per le sue capacità di parlare alla pancia del popolo. A sua detta la questione sostanziale è che a votare Grillo si troveranno principalmente dei delusi del Pdl e della Lega, non crede che saranno molti provenienti dal centrosinistra. Votare Movimento 5 stelle metterebbe l'elettore a posto con la coscienza, ma non metterebbe a posto le sorti del paese: avrebbe molto potere un partito politico che non è stato educato a rispondere alle domande. Inoltre si dimostra indignato per la rinuncia in extremis all'intervista con Sky.

Infine Renzi ha trattato anche la questione del dibattito televisivo, che secondo lui dovrebbe farsi con tutti gli esponenti candidati premier, indistintamente dalla provenienza o la forza nei sondaggi. E allora conclude Renzi, attaccando Berlusconi:

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