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Regione Lombardia: il caso del concorso su misura per aspiranti ricercatori

La procura di Milano ha aperto un’inchiesta su un concorso indetto da Eupolis, l’istituto di ricerca della regione Lombardia, dopo la denuncia di alcuni esclusi che lamentano di essere stati scavalcati da precari dello stesso istituto.
A cura di Antonio Palma
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Regione Lombardia: il caso del concorso su misura per aspiranti ricercatori

L'era Formigoni si è conclusa ma in Regione Lombardia si continua ad indagare su clientelismi e favoritismi. Come racconta Dadive Carlucci sul Repubblica la Procura di Milano ha aperto un nuovo fascicolo questa volta a carico di Éupolis, l’istituto di ricerca, statistica e formazione della Regione Lombardia, per fare luce su uno degli ultimi bandi indetto dal centro tra novembre e dicembre dello scorso anno. In particolare nel mirino dei magistrati l'assegnazione di alcuni punteggi a determinati candidati che già avevano rapporti con l'istituto, lievitati in uno strano modo dopo le prove selettive previste.

L'indagine è partita a seguito di un esposto denuncia di uno degli esclusi che ha inviato una documentazione dettagliata alla procura. Il diretto interessato infatti si è visto scavalcare da un concorrente già collaboratore e borsista di Éupolis che con un incremento sospetto di tre punti rispetto alla valutazione iniziale lo ha sopravanzato di un solo punto. Come spiega il ricorrente infatti sembra che la commissione giudicatrice dopo la pubblicazione della classifica iniziale sia stata convocata d'urgenza dal vicepresidente proprio su "alcune richieste di candidati relativamente ai punteggi attribuiti nella valutazione dei titoli" e abbia deciso di assegnare altri tre punti aggiuntivi al secondo in graduatoria che alla fine è arrivato primo per un solo punto.

Anche altri candidati faranno ricorso perché poco convinti delle valutazioni. "Appare evidente che l'unica differenza tra il curriculum del mio assistito e quello dei vincitori sta nel fatto che non avesse pregressi rapporti con Éupolis" spiega l'avvocato di un altro ricorrente lamentando che i due concorsi indetti  da Éupolis si siano trasformati in una sorta di stabilizzazione dei precari dell'istituto. Il direttore generale, Alberto Brugnoli, però respinge le accuse assicurando che l'istituto non è un carrozzone finanziato con i soldi pubblici.

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