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Reggio Emilia, muore schiacciato da una ruspa in una cava: era pensionato ma continuava a lavorare

L’incidente è avvenuto questa mattina alle 9. Un uomo di 68 anni addetto alla guida di un camion è stato investito e ucciso da una ruspa che si accingeva a caricare sabbia.
A cura di Davide Falcioni
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Un 68enne è morto schiacciato da una ruspa nell'area delle cave dell'impresa Bacchi, nella golena del Po a Guastalla, in provincia di Reggio Emilia. È successo intorno alle 9 di oggi.

Claudio Piccinini – questo il nome della vittima – era in pensione, ma continuava a collaborare alla cava essendo un esperto conducente dei mezzi di carico. Stando ai primi rilievi – eseguiti dai carabinieri e dal personale di Medicina del lavoro dell'Ausl che stanno indagando per ricostruire dinamica e accertare eventuali responsabilità – l'uomo si trovava a piedi vicino al camion, in attesa che venisse riempito di sabbia. Ma all'improvviso, in retromarcia, un operaio di 50 anni addetti al movimento terra a bordo di una ruspa non l'avrebbe visto e lo ha travolto. Il decesso è stato immediato e i soccorsi sono stati vani.

Due giorni fa un altro incidente simile nel reggiano

Un incidente dalla dinamica simile si è verificato due giorni fa nell’azienda agricola Albarossa di Olmo di Gattatico, cittadina distanza meno di 30 chilometri da Guastalla. Il titolare dell’azienda edile Edil Praticello, Rosario Senatore, di 67 anni, è morto schiacciato dalla benna di un Manitou mentre stava effettuando lavori edili nelle vicinanze di un capannone. Senatore era un notissimo imprenditore edile di Gattatico, dove da anni gestiva la ditta individuale ed eseguiva in particolare lavori esterni.

Nel 2022 cento morti al mese sul lavoro

L'altro ieri l’Inail ha pubblicato il suo Rapporto annuale dedicati ai morti sul lavoro. Nei primi otto mesi del 2023 si sono registrate 383.242 denunce di infortunio sul lavoro, in calo del 20,9% rispetto allo stesso periodo del 2022 e di poco più dell’8% rispetto al 2019, ultimo anno prima della pandemia. Le denunce per decesso sul luogo di lavoro sono 657, appena 20 in meno rispetto al periodo gennaio-agosto 2022, e 28 in meno rispetto al 2019.

Nel 2022 sono stati 1.208 i lavoratori morti sul lavoro, ovvero circa 100 al mese. Un numero che resta molto alto e vale poco il calo del 15,2% rispetto all'anno precedente, perché la contrazione è in realtà legata interamente al calo dei morti dovuti al Coronavirus, che sono passati da 230 del 2021 a 8 dell’anno seguente. Inoltre, in tutto il 2022 si sono contati 19 incidenti plurimi, che hanno cioè causato la morte di più lavoratori, per un totale di 46 decessi, 44 dei quali stradali.

Durante la presentazione del rapporto Inail la ministra del lavoro Marina Calderone ha dichiarato che, in vista della manovra di Bilancio, chiederà "lo sblocco di una parte dell’avanzo Inail", circa 2,6 miliardi. Le risorse saranno usate per sostenere "ancora di più la formazione, gli investimenti in materia di prevenzione e di applicazione della normativa per la sicurezza". E alle critiche di Cgil e Uil ha risposto che "non è vero che non abbiamo ascoltato le parti sociali".

Re David (CGIL): "Appalti e subappalti sono occasioni di infortuni mortali"

"Questi incontri sono stati più che altro audizioni con un grande numero di soggetti che hanno espresso solo opinioni. Sulla sicurezza sul lavoro esiste una piattaforma unitaria – ha risposto Francesca Re David (Cgil) – Nel suo lungo intervento ieri Calderone non ha trovato il tempo di dedicare un pensiero all’ultima strage di lavoratori che è accaduta a Brandizzo. Ciò ci stupisce molto Ci stupisce il fatto che nessuna parte della sua relazione abbia riguardato la situazione degli appalti e subappalti, che sono ormai, come risulta dai dati, le occasioni maggiormente foriere di infortuni gravi, gravissimi e mortali".

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