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Reggio Emilia, musulmani marciano per Parigi: “Chi spara non ci rappresenta”

Comune e Provincia di Reggio Emilia hanno organizzato una manifestazione di solidarietà con la Francia e la redazione del giornale Charlie Hebdo. I giovani musulmani: “I tre estremisti hanno oltraggiato la nostra fede dicendo di agire nel nome dell’Islam”.
A cura di S. P.
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Mentre ieri pomeriggio Parigi scendeva in piazza per rispondere agli attentati dei giorni scorsi, anche Reggio Emilia ha marciato come tante altre città per esprimere solidarietà alla Francia. In piazza sono scesi anche i giovani musulmani che hanno risposto insieme alle principali associazioni islamiche all’appello lanciato dal Comune e dalla Provincia. Forse non tutti condividono l’appello “Je suis Charlie”, per alcuni infatti un giornale di satira blasfema come Charlie Hebdo non dovrebbe uscire in edicola “perché offende tutte le religioni”, ma il sangue versato in nome di Allah è imperdonabile. È il quotidiano La Stampa a riportare oggi il pensiero di alcuni giovani musulmani che hanno marciato a Reggio Emilia. Secondo loro i terroristi di Parigi hanno danneggiato molto più l’Islam di quanto abbia fatto il giornale satirico. In città hanno marciato migliaia di persone – 5mila secondo il comune – e tanti erano gli striscione con la scritta “Not in my name”.

“I tre estremisti hanno oltraggiato la nostra fede dicendo di agire nel nome dell’Islam. Questa manifestazione è importante perché è un’occasione per dialogare con le altre persone, per far vedere che siamo tutti contro il terrorismo e ogni forma di violenza”, questo il pensiero di Sara, 19enne col velo nata in Italia e iscritta al primo anno della facoltà di lingue a Parma. “Siamo venuti per dire no ai terroristi che ammazzano le persone e dire di sì alla libertà di parola”, così invece il presidente della comunità egiziana di Montecchio, Magdy El Meligy. Per Ilias Moukrime, 22 anni, musulmano, laureato in tecnologia alimentare, “secondo la mia fede nessuno può giudicare o uccidere altre persone”.

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