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Reggio Emilia, Juana uccisa dall’ex per una foto su Instagram in cui era semplicemente felice

Una semplice foto su Instagram in cui Juana Cecilia Hazana Loayza si mostrava felice, questo ha fatto scattare la furia omicida di Mirko Genco, l’assassino della donna.
A cura di Antonio Palma
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Una foto sui social in cui si mostrava semplicemente felice con altri amici, una semplice foto su Instagram come se ne pubblicano milioni al giorno, è bastato questo per fare scattare la furia omicida di Mirko Genco, l’assassino reo confesso di Juana Cecilia Hazana Loayza, la 34enne di Reggio Emilia raggiunta e uccisa a coltellate in un parco della cittadina emiliana venerdì corso. Quella foto infatti ha spinto l’uomo a mettersi immediatamente in viaggio da Parma per raggiungerla e poi ucciderla, probabilmente perché incapace di accettare che lei potesse essere felice anche senza di lui. La donna infatti aveva accettato un invito a cena con una comitiva di amici e si era divertita cercando per alcune ore di dimenticare quei momenti brutti che stava vivendo proprio per colpa dell’ex. Aveva deciso di immortalare il momento in una foto sorridente prima che a interrompere tutto arrivasse proprio il 24enne.

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Secondo quanto ricostruito, l’uomo, già sottoposto ad un provvedimento cautelare per il reato di stalking, è giunto in taxi ed è andato a cercare la vittima imponendole di andare nel parco deserto, poi durante il tragitto l’ha aggredita, soffocandola e accoltellandola. Juana ha lasciato il locale attorno alle 2, poi nessuno l’ha più vista, in quel momento probabilmente l’incontro con l’assassino che la stava aspettando. L’uomo l’ha poi lasciata così a terra in una pozza di sangue per ore. Il cadavere della vittima rinvenuto solo nella mattinata di sabato quando alle 9.30 circa un residente della zona ha scoperto la presenza di un corpo inerme e ha allertato le forze dell’ordine.

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Juana è stata colpita da varie coltellate tra cui quelle fatali che le hanno tagliato la gola. Le indagini si sono rivolte subito vero il 24enne suo ex proprio per le precedenti denunce della vittima nei suoi confronti. I successivi accertamenti hanno confermato il quadro indiziario e dopo il fermo l’uomo ha confessato.

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