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Reggio Emilia, il killer ha registrato Juana prima di ucciderla: “Volevo tenere la sua voce per sempre”

“Volevo tenere la sua voce per ricordo perché sarebbe stato l’ultimo giorno in cui l’avrei vista” ha spiegato Mirko Genco, l’assassino reo confesso di Juana Cecilia Hazana Loayza.
A cura di Antonio Palma
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Mirko Genco, l’assassino reo confesso di Juana Cecilia Hazana Loayza, ha registrato la voce della 34enne di Reggio Emilia per diversi minuti prima di ucciderla a coltellate in un parco della cittadina emiliana venerdì corso. A rivelarlo durante un interrogatorio è stato lo stesso 28enne di Parma spiegando di averlo fatto per “tenere la sua voce per ricordo". "Volevo tenere la sua voce per ricordo perché sarebbe stato l'ultimo giorno in cui l'avrei vista” ha spiegato infatti l’uomo agli inquirenti ricostruendo i minuti precedenti all’efferato omicidio. Le sue parole avrebbero trovato riscontro proprio tra i file del suo cellulare con il quale avrebbe registrano la conversazione precedente al delitto.

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L’uomo avrebbe avviato l’applicazione di registrazione del suo smartphone appena incontrata la donna. Quest’ultima infatti aveva finito di cenare con un gruppo di amici in un locale di Reggio Emilia quando è stata intercettata dall’uomo. Lui non era lì per caso, l’aveva raggiunta con un taxi da Parma dove abitava, dopo aver visto una foto che la vittima aveva pubblicato sui social poco prima. La registrane va avanti per decine di minuti durante i quali i due avrebbero prima parlato e poi discusso. In pratica Genco ha registrato con il suo cellulare gli ultimi cinquanta minuti di vita di Juana Cecilia Loayza. L’audio si conclude alle 3.05 di quella notte tra il 19 e 20 novembre, con ogni probabilità l’ora in cui la 34enne peruviana è stata infine aggredita sessualmente e poi uccisa dal suo ex compagno che da tempo la perseguitava. “Sarebbe stato l'ultimo giorno in cui l'avrei vista perché sua madre non voleva che ci vedessimo" ha spiegato il ventottenne.

Secondo quanto accertato dall’autopsia, Loyaz, il cui corpo senza vita è stato trovato nel parco di via Adelina Patti a Reggio Emilia è stata uccisa con quattro coltellate alla gola. In precedenza però sarebbe stata anche abusata. Per questo Genco, attualmente in carcere, deve rispondere di omicidio pluriaggravato ma anche di violenza sessuale. Tra gli altri reati contestati all’uomo anche il porto abusivo d'armi, la violazione di domicilio e l’appropriazione per aver preso le chiavi utilizzate per salire nell'abitazione della donna.

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