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Reggio Emilia, ciclista muore investito da auto in fuga: caccia al pirata della strada

Loris Forghieri, operaio di Campagnola di 48 anni, è stato dichiarato morto nelle scorse ore nel reparto di Rianimazione dell’ospedale Maggiore di Parma.
A cura di Davide Falcioni
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Immagine di repertorio
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È morto il ciclista di 48 anni travolto nel pomeriggio di sabato da un'auto pirata in viale Bandini a Reggiolo, nella Bassa reggiana. Troppo gravi le ferite riportate dallo schianto: Loris Forghieri, operaio di Campagnola, è stato dichiarato deceduto nelle scorse ore nel reparto di Rianimazione dell'ospedale Maggiore di Parma.

Nel frattempo proseguono le indagini della polizia stradale di Guastalla per cercare di identificare il conducente dell'auto, una Ford familiare scura, stando alle testimonianze raccolte dagli investigatori. Al vaglio anche le telecamere di sorveglianza della zona, per rintracciare chi fosse al volante del veicolo: sul pirata della strada ora pendono le accuse di omicidio stradale e omissione di soccorso.

Nel 2023 almeno 74 ciclisti uccisi sulle strade italiane

Secondo l'Osservatorio Ciclisti di ASAPS, dal primo gennaio al 18 giugno 2023 sono stati 73 decessi tra i ciclisti, ma si tratta di un dato parziale che non tiene conto dell'incidente di Reggiolo. Il numero, comunque, è in miglioramento rispetto agli ultimi due anni.

I dati dell'Osservatorio ciclisti mettono in luce almeno 18 morti in Lombardia, 10 in Emilia Romagna e in Veneto, 7 nel Lazio. Si tratta di 63 uomini e 11 donne. Trentacinque ciclisti avevano più di 65 anni di età.

Fiab: "Ciclisti uccisi a causa della distrazione degli automobilisti"

Nei mesi scorsi, in occasione della presentazione del Rapporto sull’incidentalità stradale 2022, avvenuta a gennaio 2023, la Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta (Fiab) ha ribadito la sua opinione storica: in Italia si muore in strada soprattutto per distrazione e comportamenti sbagliati. Raffaele Di Marcello, consigliere nazionale Fiab, ha dichiarato: "Sono i comportamenti delle persone a causare gli incidenti e non, come spesso si legge sulla cronaca, auto impazzite o strade killer. Non è pericoloso andare a piedi o in bicicletta, è pericoloso guidare un mezzo senza la consapevolezza della sua potenziale pericolosità. Se non si agisce sulla mentalità degli utenti della strada, prima ancora che sull’adozione di misure passive di protezione, spesso poco utili, non si riuscirà a fermare l’escalation di vittime".

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