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Reggio Calabria riapre gli asili comunali. Ma non per i bimbi disabili

Non ci sono soldi per assumere insegnanti di sostegno. Questa la motivazione ufficiale. Gli asili erano stato chiusi l’anno scorso dopo che il Comune era stato commissariato “per contiguità con la ‘ndrangheta”.
A cura di B. C.
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A Reggio Calabria riaprono gli asili comunali, ma i bimbi disabili ne saranno esclusi. Mancano infatti i soldi per pagare gli insegnanti di sostegno. La notizia è riportata dal Corriere della Sera. Ecco quanto si legge sul sito istituzionale di palazzo San Giorgio: "Si informa che i bambini con disabilità non potranno essere accolti per l’impossibilità di nominare personale specializzato (insegnanti di sostegno)". Gli asili erano stati chiusi lo scorso anno per il dissesto del Comune, sciolto per “contiguità con la‘ndrangheta”, così che l'anno scolastico non era iniziato per nessun bambino. Il commissario aveva però assicurato fondi per garantire l’attività e permettere ai bimbi delle famiglie di ritornare nelle strutture pubbliche.

E' dura la reazione del portavoce del Forum terzo settore di Reggio Calabria, Luciano Squillaci, che parla di "negazione dei diritti, che comunque sussiste anche se legata a ragioni legali. Non è infatti ammissibile che i divieti ed i vincoli determinati dal pre-dissesto finanziario non conoscano esenzioni di alcun genere, neanche di fronte ad evidenti ingiustizie, ancora più odiose perché perpetrate nei confronti dei più deboli e delle loro famiglie". E ancora più forte è il commento di Demetrio Naccari Carlizzi, consigliere regionale del Pd: "La denuncia della signora Berretta deve ricevere il sostegno di tutti coloro che abbiano un minimo di coscienza civile e deve soprattutto non rimanere inascoltata. La terna commissariale e i dirigenti del settore preposto devono trovare una soluzione al grave problema costi quel che costi. Se il Comune di Reggio non può garantire il rispetto di questi diritti fondamentali vuol dire non è più in Italia, non può più far parte di un Paese civile".

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