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Reggio Calabria, 16 arresti per corruzione: trovata agenda delle tangenti

Blitz della guardia di finanza di Reggio Calabria che ha notificato i provvedimenti di custodia cautelare in carcere, effettuato perquisizioni e sequestrato beni per 40 milioni.
A cura di B. C.
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I finanzieri del Comando provinciale di Reggio Calabria hanno arrestato 16 persone con l’accusa di associazione a delinquere finalizzata alla turbativa d’asta e corruzione. L’operazione, denominata “Ceralacca 2″, è strettamente collegata  a quella che nel 2013 aveva portato a 9 arresti, e coinvolge le imprese “Isotech srl” e la “Sorical”, aziende a partecipazione pubblica che si occupano degli appalti per l’ammodernamento delle condotte idriche nella Regione Calabria. Proprio negli uffici della Isotech srl, l’azienda di famiglia di Giuseppe Bagalà e del fratello Carmelo, è stata trovata una agenda nella quale, come scrive Repubblica, i due registravano tutti gli esborsi, compresi quelli per le presunte tangenti, versate ad esponenti politici e amministratori locali per assicurarsi un occhio di riguardo nell’assegnazione dei lavori di costruzione e manutenzione, che spesso rientravano nella competenza della Stazione Unica Appaltante Provinciale reggina. Un giro di bustarelle milionario che vedrebbe coinvolti anche Giulio Ricciuto e Michele De Siena, rispettivamente capo dipartimento e contabile della Sorical e il dipendente Pietro Salvatore Teti. Sequestrate imprese e beni per un valore complessivo vicino ai 40 milioni di euro.

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