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Omicidio Giulio Regeni

Regeni, il presidente al Sisi: “Il caso ci ha danneggiato, vogliamo scoprire i colpevoli”

Il presidente egiziano è tornato a parlare del caso del ricercatore italiano uccido in Egitto: ” È stata una manovra per danneggiarci economicamente, siamo ansiosi di risolvere questo caso”.
A cura di Antonio Palma
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Il rapimento, la tortura e l'omicidio di Giulio Regeni, il ricercatore italiano ucciso in Egitto lo scorso anno in circostanze ancora tutte da chiarire, ha provocato danni anche al Paese nordafricano in termine di immagine ed economici. È quanto è arrivato a sostenere il Presidente egiziano  Abdel Fattah al Sisi che , dopo mesi di silenzio, è tornato a parlare del caso in un dichiarazione pubblica in una conferenza stampa a Sharm el Sheikh. "Pensiamo che ci sia stato un tentativo, durante la visita di uomini d'affari e investitori italiani che erano pronti a compiere investimenti, di distruggere quell'iniziativa imprenditoriale. Noi siamo stati i più colpiti", ha affermato infatti Al Sisi, assicurando che per questo gli egiziani sono "ansiosi di risolvere questo caso".

Il riferimento è al ritrovamento del cadavere di Regeni, avvenuto il 3 febbraio 2016 a nove giorni dalla sparizione del ricercatore e durante la visita di una delegazione del governo italiano con alcuni imprenditori. "Desideriamo scoprire i colpevoli di quanto accaduto e stiamo agendo in maniera molto trasparente, su questo caso, con le autorità italiane e i procuratori italiani. Noi speriamo di poter avere una risposta appena possibile" ha aggiunto al Sisi  parlando a margine del ‘Forum mondiale della gioventù' (World Youth Forum) dopo essere stato interpellato sui rapporti tra Egitto e Italia alla luce di quanto avvenuto con Regeni e dopo il rientro dell'ambasciatore italiano.

"Le relazioni economiche, culturali e umane fra l'Egitto, il mio governo e gli italiani sono fra le migliori e sono state fortemente colpite da questo dossier", ha proseguito il presidente egiziano, concludendo: "Non potremo mai dimenticare che l'Italia ha appoggiato l'Egitto nella rivoluzione di giugno. Il primo invito a visitare un Paese europeo fu avanzato dal premier Renzi".

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