Regeni, genitori dopo la svolta della Consulta: “Ci consigliavano di fermarci, ora dignità per Giulio”
"Più volte ci hanno detto fermatevi ma la decisione della Consulta ora dà dignità a Giulio”, lo hanno dichiarato oggi i genitori di Giulio Regeni dopo la decisione della Corte Costituzionale che ha dato una svolta al caso del ricercatore italiano torturato e trovato morto in Egitto il 3 febbraio del 2016. La decisione della Consulta, infatti, nelle scorse settimane ha stabilito che gli 007 egiziani andranno comunque a processo, nonostante siano irreperibili e dunque manchi la notifica diretta degli atti agli interessati.
“Abbiamo visto finalmente la bilancia che si è quasi equilibrata anche se ora ci sarà il processo: siamo ad un punto importante e speriamo si possa celebrare il procedimento ed arrivare ad una giusta sentenza" hanno dichiarato il papà e la mamma di Regeni nel corso di una conferenza stampa organizzata nella sede nazionale dell'ordine dei giornalisti.
Paola Deffendi e Claudio Regeni hanno voluto approfittare dell’occasione per ringraziare tutti quelli che sono stati vicini alla famiglia Regeni in questi anni, battendosi per cercare verità e giustizia per Giulio. “Vogliamo esprimere la soddisfazione per questo passo importante con la decisione della Consulta. Vogliamo ringraziare il procuratore capo Francesco Lo Voi e il procuratore aggiunto Colaiocco che sono arrivati a questo importante risultato” hanno dichiarato, aggiungendo: “Chiediamo a tutti coerenza, anche al mondo dell'università e della cultura anche in vista dell'incontro previsto per l'11 ottobre tra la premier Meloni e Al Sisi".
Il riferimento è alla mancata collaborazione dell’Egitto che continua a nascondere i documenti e a difendere gli agenti dei servizi di sicurezza che hanno fermato e picchiato Regeni. “Quest’anno il turismo con l’Egitto è salito notevolmente da parte degli italiani, chiediamo coerenza nelle scelte. Gli egiziani non hanno capito che Giulio era un ricercatore. Per questo l’Egitto è un paese pericoloso” ha dichiarato la mamma di Regeni.
“Sul reato di tortura è prevista una collaborazione tra Stati ed in questo caso l’Egitto appare come il mandante dell’omicidio di Giulio. Se non collaborano vuol dire che sono dei vigliacchi. Ci aspettiamo che, alla luce del provvedimento della Consulta, vengano sbloccati tutti gli impedimenti che si sono verificati”, ha dichiarato invece la legale della famiglia Regeni, Alessandra Ballarini, concludendo: “Noi abbiamo fiducia che quei 4 funzionari che lo hanno ucciso finalmente paghino“.