Reddito di cittadinanza, quando si somma ad altre agevolazioni e quando viene tagliato
L’arrivo del reddito di cittadinanza si avvicina. Dopo la presentazione del sito internet e della card per erogare l’assegno, la strada verso il primo assegno si accorcia. Ma restano dubbi per tutti i beneficiari che, ad oggi, ricevono denaro attraverso altre misure di sostegno. Il reddito si affiancherà, infatti, ad altri aiuti attualmente in vigore. E chi ne usufruisce vuole capire se ha diritto a più misure o se una fa decadere l’altra. A spiegare qual è la situazione per tutte le misure è Il Sole 24 Ore. Secondo cui, in generale, le famiglie potranno ricevere più tipologie di aiuti, ma il reddito in alcuni casi potrebbe essere decurtato dall’importo già percepito con altri strumenti. In altri casi, invece, i due (o più) strumenti verranno sommati, come nei casi di rimborsi spese, riduzioni tariffarie o rette per i servizi, agevolazioni sui tributi, buoni servizio e prestazioni a favore dei disabili.
Il taglio del reddito vale in generale per i bonus già percepiti e che richiedono quella che viene definita la prova dei mezzi, cioè il calcolo dell’Isee o del reddito. Vale lo stesso principio anche per le prestazioni che permettono di incrementare il reddito del nucleo familiare, come, per esempio, gli ammortizzatori sociali. In questi casi i beneficiari si troveranno di fronte a un’integrazione delle due misure. Il giornale economico riporta l’esempio di un lavoratore che incassa 700 euro al mese di Naspi, in quanto rimasto disoccupato. Lo stesso lavoratore avrebbe anche diritto a 900 euro di reddito di cittadinanza, sulla base di un nucleo formato da quattro componenti. Il nuovo sussidio verrà ridotto, riducendosi a 200 euro e continuando quindi a percepire i 700 della Naspi. Per un totale sempre di 900 euro.
Altro esempio è quello del premio alla nascita, che viene consegnato se nel nucleo è presente un figlio nato da poco. Si tratta di un assegno da 800 euro una tantum a cui aggiungere il bonus bebè da 96 euro al mese (in caso di secondo figlio questo è l'importo). In questo caso, anche se si tratta di una misura dipendente dalla dichiarazione Isee, l’assegno non viene decurtato dal reddito di cittadinanza ma viene erogato in contemporanea. Così come si sommerà anche il bonus nido.
In caso di persone disabili presenti nel nucleo, al reddito di cittadinanza si aggiunge anche l’indennità di accompagnamento. Per quanto concerne gli aiuti provenienti dagli enti locali valgono gli stessi principi: i rimborsi spese e le prestazioni non legate alla prova dei mezzi si potranno sommare al reddito. Le altre, come l’assegno di maternità o gli assegni familiari dei comuni, si integreranno con la nuova misura.
Addio al Reddito di inclusione
La misura che ha preceduto il reddito di cittadinanza è il Rei, introdotto durante la scorsa legislatura, Dal primo marzo 2019 la vecchia misura di contrasto alla povertà scomparirà e non potrà più essere richiesta. Inoltre da aprile non sarà più né riconosciuto né rinnovato. Attualmente le famiglie beneficiarie sono circa 460mila. E proprio loro saranno costrette a una scelta: continuare a percepire l’assegno per la durata residua (per un massimo di 18 mesi) oppure rinunciare al Rei per passare al reddito di cittadinanza, anche se le modalità del passaggio sono ancora poco chiare.
Il capitolo pensioni di cittadinanza
Per quanto riguarda le pensioni di cittadinanza, il Sole 24 Ore riporta un altro esempio, quello di una signora con più di 67 anni e una pensione minima di 513 euro. Il suo assegno verrà conteggiato nel calcolo complessivo, il che vuol dire che rispetto ai 630 euro riconosciuti per la pensione di cittadinanza, ne riceverà 117 per arrivare a quella cifra complessiva. Restano invece invariati i bonus gas ed energia.