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Reclutava braccianti e li trattava come schiavi: senza acqua, né luce. Arrestato 37enne

I carabinieri di Foggia hanno arresatto un cittadino romeno: secondo le accuse avrebbe costretto i connazionali a vivere in una catapecchia privo di acqua potabile, energia elettrica e servizi igienici: spessa non pagati, ogni loro richiesta veniva punita con violenza.
A cura di B. C.
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Reclutava manodopera per il lavoro nei campi, soprattutto per la raccolta di pomodori, sfruttandola, anche con l’uso di violenza, minacce e intimidazioni. Con queste accuse i carabinieri di Foggia hanno arrestato un cittadino romeno di 37 anni, Florin Anusca. All'uomo è stata notificata un'ordinanza cautelare in carcere emessa dal tribunale del riesame di Bari ed è stato trasferito nel carcere di Foggia. Le vittime sono tutti connazionali dell’uomo, anche parenti, di cui Anusca avrebbe approfittava consapevole del loro stato di bisogno. Il 37enne è stato rintracciato nelle campagne di San Marco in Lamis, dove, secondo gli investigatori, aveva posto le basi dell'attività illecita.

Le indagini, coordinate dalla Procura di Foggia, sono partite lo scorso agosto dopo che una coppia di rumeni aveva denunciato un’aggressione a Trinitapoli (Bat) alla stazione ferroviaria, da parte di connazionali. Per le lesioni subite, i malcapitati erano stati costretti a ricorrere alle cure dei medici dell'ospedale di Cerignola (Foggia). Un pestaggio che avrebbe fatto seguito alla loro richiesta di soldi per aver lavorato nei campi per Anusca.  I carabinieri hanno così accertato che i braccianti, dopo essere stati arruolati dal caporale-datore di lavoro, venivano tutti trasferiti in un alloggio privo di acqua potabile, energia elettrica e servizi igienici e venivano portati sul luogo di lavoro a bordo di un furgone, che erano stati costretti ad acquistare, costantemente sottoposti a controlli. I lavoratori erano peraltro costretti ad acquistare il cibo dallo stesso  arrestato, e ogni sarebbe stata punita con minacce e violenza.

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