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Ravenna, volontario aggredito a bottigliate da baby gang: stava portando farmaci agli anziani

Il 23enne, impegnato in un’associazione che consegna farmaci a persone anziane, stava tornando a casa. Quando è passato nei pressi del parco cittadino, ha attirato l’attenzione di una banda di ragazzini, compresi tra i 14 e i 17 anni. Non erano a casa come previsto dal decreto del governo e l’hanno aggredito.
A cura di Biagio Chiariello
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Nessuno di loro era a casa, né aveva un valido motivo per ritrovarsi all’interno del parco. Ma il mancato rispetto del lockdown relativo all’epidemia da Coronavirus fa solo da cornice a una storia ben più grave che lunedì ha portato all’arresto di tre ragazzini minorenni di Ravenna, tra i 14 e i 17 anni. La baby gang si è infatti resa responsabile di un’abominevole aggressione ai danni di un giovane volontario dell’Auser nei pressi del parco Teodorico. Il 23enne, dopo aver consegnato spesa e farmaci ad anziani bisognosi in questo momento d’emergenza per il nostro Paese, stava tornando a casa in bicicletta.

Aggredito a bottigliate e derubato

A quel punto ha attirato l’attenzione dei ragazzini: l’hanno accerchiato, buttato giù dalla bicicletta, preso a calci e colpito prima con il collo di una bottiglia di vetro poi con un bastone.  Il giovane è stato poi derubato di cellulare e zaino. Finito al pronto soccorso, è stato dimesso con 25 giorni di prognosi. Nonostante l’aggressione, il volontario ha avuto la forza necessaria per inseguire la baby gang e recuperare il telefono con il quale ha fornito le indicazioni necessarie ai carabinieri del Radiomobile per intercettare e arrestare il gruppo.

Baby gang già nota alle forze dell'ordine, anche per violenza sessuale di gruppo

I tre sono stati raggiunti dai Carabinieri, mentre un quarto sarebbe ancora ricercato. Durante la perquisizione, addosso ai ragazzini sono state trovate anche dosi di marijuana. Come riporta il Corriere di Romagna, pare che fossero già noti alle forze dell’ordine per tutta una serie di reati minori (contro il patrimonio, ma anche imbrattamento di muri e lancio di sassi contro i treni in transito) commessi ancora quando l’età non li rendeva nemmeno imputabili. Superati i 14 anni, invece, sono proseguite le condotte di violenze e minacce, perpetrate con altri coetanei, compresa una violenza sessuale di gruppo. Ora  si trovano nell’apposita struttura minorile di Bologna in attesa di comparire davanti al Gip. La Procura minorile ha chiesto il carcere.

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