Ravenna, “L’infermiera canticchiava davanti alla paziente morta”

L'avevano vista mentre spingeva una barella con una paziente defunta e canticchiava tra le corsie dell’ospedale. Un episodio finora mai emerso quello attribuito all'ormai ex infermiera Daniela Poggiali e riferito in mattinata dall'avvocato dell'Ausl ravennate Carlo Zoli davanti al giudice del Lavoro Roberto Riverso. La donna era stata allontanata a luglio dall’Ausl per due foto che si fece scattare a fianco di una paziente morta e finì in carcere a ottobre con l’accusa di avere ucciso una degente dell’ospedale di Lugo con un’iniezione letale di potassio. Oggi il legale dell’Ausl, a sostegno della conferma dell’allontanamento, ha anche elencato quelli che ha definito “i precedenti” a carico della Poggiali come la somministrazione arbitraria di sedativi e di lassativi a pazienti oltre ai due procedimenti aperti per vari furti in corsia.
“Zoli- riporta il messaggero.it- ha anche ricordato che l’Ausl ha licenziato anche l’operatrice socio sanitaria che aveva materialmente realizzato gli scatti della Poggiali vicino al cadavere con il suo cellulare. L’avvocato ha infine chiesto la condanna della parte per lite temeraria per avere tentato di dimostrare che la paziente fotografata non era in realtà ancora morta”. La Poggiali però non si arrende e avrebbe addirittura chiesto al giudice di tornare a lavorare, essere reintegrata nell'ospedale di Lugo. Intanto il compagno dell’ex infermiera, Luigi Conficconi, resta al suo fianco e a Ravenna Today ammette che la donna sta bene e che c'è la grande voglia di riportarla a casa. Sembra anche che l'ex infermiera va in chiesa tutti i giorni e porta i pasti a tutte le altre detenute del carcere.