Ravenna, 16enne stuprata a una festa. Il padre: “Mi sento in colpa per averla accompagnata io”
Era stata il padre ad accompagnarla a questa festa in un locale a Ravenna. Non poteva pensare che di lì a poco la figlia 16enne avrebbe denunciato uno stupro. Un neo-maggiorenne del posto è indagato per violenza sessuale pluriaggravata: presto il Pm Caterina Sallusti potrebbe interrogarlo.
È stato proprio il genitore a ricostruire l'accaduto dalle pagine de Il Resto del Carlino. L'uomo pensava che quello dove aveva portato la figlia, insieme a due amiche e un amico intorno alle 22:30, fosse un party con pochi intimi.
Mi dice: ’stasera ci dobbiamo trovare a casa di un mio amico, posso andare?’ Mi dispiaceva dirle di no, cosa che mi fa sentire tutt’ora in colpa”, ricorda l'uomo
Arrivati al locale “viene fuori che la festa è un po’ più grande del previsto – dice il padre -. Mia moglie e io eravamo abbastanza tranquilli, ci fidavamo. Vedo altri ragazzini, vado via e la aspetto a casa”. Sempre il padre racconta che la giovane è tornata a casa verso le 3.30 del mattino e di averle chiesto come fosse andata. “Aveva pianto ma lì per lì non me ne sono accorto”, ricorda.
Ad informare i genitori della 16enne, sono stati i genitori dell’ex fidanzato della figlia. Una volta tornata dal locale gli aveva mandato un messaggio: “penso che mi abbiano stuprata”. Così l'uomo si è subito recato nella camera della giovane:
L’ho presa in braccio. Le ho detto di stare tranquilla, che non era colpa sua. Le ho chiesto – afferma la mamma – se le avesse fatto male. Mi ha mostrato alcuni segni sulle cosce. Poi le ho detto di venire nel lettone con me. La mattina dopo siamo andate in pronto soccorso. All’inizio non voleva entrare per vergogna”.
I dettagli del presunto stupro sono poi arrivati dal verbale dell’ospedale; così anche il nome del ragazzo, da poco maggiorenne.
È amico del nuovo gruppo di amici. Non aveva nemmeno il numero del suo telefono: lo ha avuto da chissà chi e le ha mandato un messaggio quando lei era dalla ginecologa. ‘Non avevo capito che non volevi sennò mi sarei fermato’. In realtà – aggiungono i genitori – lei era stata chiara nel dirgli che non voleva e che sentiva dolore. Lui le ha rovinato la vita, nostra figlia non sarà più la stessa”.