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Ravanusa, l’ipotesi della Procura: “Bolla di metano esplosa all’improvviso”. Nessun avviso di garanzia

Ravanusa, ipotesi della Procura sull’esplosione che ha causato 9 morti: “Bolla di metano esplosa all’improvviso per una scintilla casuale”. Per ora nessun avviso di garanzia.
A cura di Gabriella Mazzeo
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L'esplosione che ha distrutto la palazzina di via Trilussa a Ravanusa sarebbe stata provocata da una bolla o camera di metano. Lo ha fatto sapere ufficialmente il procuratore capo di Agrigento Luigi Patronaggio. Una settimana dopo la tragedia che è costata la vita a 9 persone, le indagini puntano alla fuga di gas prolungata nel tempo. L'inchiesta è al momento a carico di ignoti: si indaga per omicidio colposo plurimo e disastro colposo. Gli unici avvisi notificati sono stati recapitati alle parti offese in relazione agli atti irripetibili effettuati. Al momento si sta cercando di ricostruire l'esatta dinamica dell'esplosione e del successivo propagarsi dell'onda d'urto che pure ha causato danni nell'area. Restano i dubbi sul come si sia creata la bolla, sul perché e anche sul punto esatto dove possa essere nata. Al momento, secondo gli inquirenti, la bolla di gas era localizzata al di sotto dell'abitazione al civico n. 65 di via Trilussa. Saranno gli ulteriori accertamenti a chiarire questi due aspetti.

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La complessità dell'inchiesta ha portato alla creazione di un pool di magistrati all'interno dell'Ufficio con il compito di dirigere le indagini preliminari e coordinare i tecnici incaricati di portare avanti gli accertamenti. Il pool, coordinato da Patronaggio, è costituito anche dal Procuratore Aggiunto Salvatore Vella, dai Sostituti Chiara Bisso e Sara Varazi. L'intera area è stata delimitata e messa in sicurezza: circa 10.000 metri quadri quadri da scandagliare alla ricerca della causa dell'esplosione ed eventuali responsabilità. Gli inquirenti hanno acquisito filmati di videocamere di sorveglianza, mappe di rete e mappe geologiche dei luoghi. Le indagini di polizia giudiziaria sono state affidate al Nucleo operativo dei Carabinieri del Comando Provinciale di Agrigento e al Nucleo Investigativo Antincendio di Palermo.

Nella giornata di ieri, nel frattempo, si sono tenuti i funerali solenni delle vittime dell'esplosione. Nove persone tra le quali anche una donna al nono mese di gravidanza. I funerali di Stato sono stati trasmessi in diretta su Rai1. "Un maggiore senso di responsabilità e un maggiore controllo avrebbero forse potuto evitare questa tragedia" ha detto l'arcivescovo di Agrigento Alessandro Damiano.

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