Rapina Grinzane Cavour, mostrato il video della reazione del gioielliere: insegue e spara ai ladri
Stamane, mercoledì 21 dicembre, si è tenuta l’udienza per il processo contro il gioielliere Mario Roggero accusato di omicidio doloso plurimo, tentato omicidio e porto illegale di arma, in seguito alla sparatoria per strada in cui due dei tre rapinatori della gioielleria di Grinzane Cavour sono morti, in provincia di Cuneo.
Nell’aula del tribunale di Asti oggi è stato proiettato il video che mostra la sequenza degli eventi a partire dalle 18.45 del 28 aprile 2021: le telecamere di sicurezza della gioielliera inquadrano i rapinatori arrivare a bordo di una Ford Fiesta bianca e parcheggiare sul retro del negozio, in un vicolo di via Garibaldi.
Il primo a entrare è Andrea Spinelli (una delle vittime) fingendosi cliente. A servirlo è la figlia del titolare, mentre la madre è dietro il secondo bancone. Roggero è nel laboratorio sul retro. Un paio di minuti dopo è Giuseppe Mazzarino (l'altro rapinatore ucciso) a varcare la porta blindata: estrae un coltello e minaccia le due donne.
Quindi Spinelli tira fuori una pistola giocattolo tenuta assieme con lo scotch e lega con delle fascette da elettricista i polsi della donna più giovane, che prova comunque a schiacciare con un piede il pedale dell’allarme, ma la chiamata alle forze dell’ordine non parte.
A quel punto il gioielliere sbuca dal retrobottega e mette le mani nel cassetto sotto il registratore di cassa dove tiene il revolver, di cui non aveva più il porto d’armi. Le immagini mostrano i tre uomini che escono dal retro del negozio e si dirigono verso l’auto. Alla guida c'è un terzo bandito, Alessandro Modica, l'unico a salvarsi.
Ruggero insegue i malviventi e spara immediatamente tutti i 5 colpi. Mazzarino è il primo a cadere nel parcheggio, mentre Spinelli colpito al torace tenta la fuga ma cade poco lontano. Un proiettile centra anche Modica che riesce a scendere dalla vettura e fugge.
A questo punto in aula si sente qualcuno esclamare “bastardo” alla vista dell’inseguimento di Roggero che raggiunge Spinelli (già moribondo) e gli infligge vari calci alla testa. Il rapinatore però ha un ultimo slancio: si azzuffa con l’orafo con tutte le energie che ancora ha fino a quando non cade dissanguato in centro strada.
Roggero torna poi nel parcheggio dove chiamerà il 112 per denunciare la rapina finita nel sangue.