Rai, sospeso sciopero 11 giugno. Ma i sindacati dei lavoratori lo confermano
UPDATE 16.15 – Rai: sindacati lavoratori, confermato sciopero 11/6 – Slc-Cgil, Uilcom-Uil, Ugl Telecomunicazioni, Snater e Libersind-ConfSal confermano lo sciopero dei dipendenti Rai dell'11 giugno. "Per non spegnere il servizio pubblico, accendiamo le piazze": questo lo slogan della campagna che la Slc-Cgil sta lanciando su Facebook. Nei giorni 9 e 10 giugno, assemblee dei lavoratori in tutte le sedi Rai.
Lo sciopero Rai dell'11 giugno è stato sospeso. Questa la decisione dell’Usigrai presa “dopo il voto a larghissima maggioranza delle assemblee tenute nelle ultime 48 ore in tutte le redazioni d'Italia", anche se, da parte del sindacato, rimane la “contrarietà” per la vendita delle quote di Raiway e per il taglio dei 150 milioni. Nell’annunciare la tregua, l'Esecutivo dell'Usigrai sottolinea che “pur assumendo una decisione diversa da altre sigle sindacali, pretendiamo il massimo rispetto per chi ha scelto di confermare lo sciopero: un diritto garantito dalla Costituzione che non può essere deriso con commenti e termini sprezzanti”. Il sindacato precisa di essere stato in grado di mettere “al centro dell'agenda politica il futuro e lo sviluppo della Rai Servizio Pubblico. È su questo che continuerà sempre più forte e determinato l'impegno e la mobilitazione delle redazioni. Non accetteremo politiche di corto respiro”. E ancora, nella nota si legge: “La riforma della Rai, l'anticipo della Concessione di Servizio pubblico di 2 anni, la lotta all'evasione del canone, norme per ‘rottamare’ i partiti e i governi del controllo della Rai, sono finalmente al centro del dibattito politico -aggiunge il sindacato- così come chiesto dall'Usigrai nell'assemblea aperta dell'8 maggio a Roma”.
Come si è arrivati alla sospensione dello sciopero Rai dell'11 giugno
La giornata di sciopero dell’11 giugno era stata decisa da Cgile Uil (per quanto riguarda il personale non giornalistico) dopo lche il premier Matteo Renzi avevano annunciato tagli per 150 milioni al servizio pubblico. I sindacati confederali hanno poi confermato l’agitazione. La prima crepa era giunta dalla CISL, con il segretario Bonanni che aveva definito sbagliato lo sciopero, contro CGIL e UIL decise a continuare la protesta. In precedenza anche Garante per gli scioperi aveva ritenuto illegittima la serrata. Il segretario dell'Usigrai, Vittorio Di Trapani, ha detto: “Non è una marcia indietro ma un passo avanti sul tema delle riforme”, in relazione alla definizione “umiliante” adoperata da Renzi riguardo allo sciopero. La situazione si è fatta meno tesa dopo l’apertura del viceministro alle Comunicazioni, il quale ha avanzato l'idea di una riforma del canone e il mantenimento di una sede RAI in ogni regione. Protestare sarebbe stato, come ha detto il viceministro, “essere fuori sintonia con il resto del Paese”.