Ragusa, schiaffi ai bimbi dell’asilo per farli mangiare. Botte in una scuola anche a Lecce
Da diverse zone d’Italia arrivano nuovi casi di presunti maltrattamenti nelle scuole ai danni dei più piccoli. Una maestra di cinquantasei anni è stata arrestata a Ragusa. Secondo quanto accertato nel corso delle indagini dei carabinieri, l’insegnante sarebbe stata violenta nei confronti di bambini di un asilo nido. Bambini più piccoli di tre anni che venivano presi a schiaffi e imboccati con la forza anche quando non volevano mangiare. Quando i militari si sono recati a casa dell’insegnante per notificarle l'arresto le sue prime parole sono state: “Ma io voglio bene ai bambini”. A incastrare la donna le immagini delle telecamere installate dopo la denuncia di una mamma di un bambino: immagini che testimonierebbero appunto i maltrattamenti. Sono stati accertati sette episodi nei confronti di tre bambini dell'asilo. A far scattare le indagini è stata appunto la denuncia di una mamma che si è rivolta ai carabinieri di Ragusa Ibla. Sono quindi scattate le intercettazioni di tipo tecnico che hanno confermato i sospetti degli inquirenti.
Maltrattamenti e minacce in una scuola materna nel Salento
Un altro caso arriva dalla Puglia. Un'insegnante di scuola materna di sessantuno anni è stata interdetta dall'esercizio della sua attività per avere maltrattato, minacciato e in alcuni casi malmenato bimbi di tre anni. Il provvedimento, disposto dal gip di Lecce su richiesta della Procura, è stato eseguito dai carabinieri. In questo caso sarebbero una cinquantina gli episodi contestati e almeno venti i bambini coinvolti. A far scattare le indagini, lo scorso febbraio, è stata la denuncia dei genitori di un bimbo di tre anni che avevano notato un cambio nel comportamento del figlio. I genitori del piccolo avevano notato lividi sulle gambe del bambino e anche un mutamento radicale nel suo comportamento abituale. Ben presto, dopo la loro denuncia, sono arrivate altre segnalazioni di genitori i cui figli in molti casi non volevano più andare a scuola. Su indicazione della procura, e del pm Donatella Palumbo, sono state quindi installate telecamere nella scuola materna e dalle immagini è emerso che l'insegnate utilizzava sculacciate, schiaffi, pugni e vessazioni psicologiche con i bambini. La donna urlava e offendeva i bambini con frasi del tipo: “Se non stai zitto ti ammazzo di botte”. Frasi che spaventavano e portavano i bambini a piangere e urlare. Alcune delle vittime sono state identificate perché la maestra li chiamava per nome. Prima di questa vicenda, l'insegnante non era mai stata oggetto di segnalazioni. Il provvedimento di interdizione dura per sei mesi e l'accusa è di abuso dei mezzi di correzione.