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Ragusa, bracciante bengalese ucciso a coltellate: fermato romeno incensurato

L’accaparramento del lavoro nei campi sembra essere il movente dell’omicidio. Il 25 enne fermato avrebbe confessato il delitto.
A cura di B. C.
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Un 25enne, romeno, incensurato anch'egli bracciante agricolo, è il presunto autore dell’omicidio del coetaneo bengalese avvenuto il pomeriggio di domenica scorsa nelle campagne di Vittoria. L’uomo ha già fornito una piena confessione. Il movente sembrerebbe legato ai pochi ad pochi posti disponibili per quel posto di lavoro nei campi. Tipu Sultan è stato ammazzato con una coltellata al cuore scorsa in contrada Resinè, nelle campagne del comune ragusano. Il romeno, una volta messo alle strette dai militari dell’Arma, non ha potuto far altro che ammettere le sue colpe. Li ha quindi condotti sul luogo dell’aggressione. Qui i carabinieri hanno potuto recuperare e mettere sotto sequestro un paio di pantaloni blu jeans, una t-shirt di colore bianco intrise di sangue, una scatola in cartone macchiata di sangue contenente una serie di coltelli in ceramica, tra cui uno con il manico di colore blu intriso di sangue della lama di 9 centimetri. Ora il 25 enne è rinchiuso nel Carcere di Ragusa, su decreto di fermo di indiziato di delitto emesso dal pubblico ministero Federica Messina della Procura della Repubblica Iblea, per omicidio volontario aggravato e porto abusivo di arma da taglio. A proposito del movente del delitto, va detto che quello di quello di Vittoria è il comprensorio della provincia di Ragusa con la maggior presenza di lavoratori immigrati nelle coltivazioni, appartenenti alle varie comunità nordafricana, rumena, indiana e albanese: oltre 5000 persone.

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