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Tragedia del Natisone

Ragazzi travolti dal Natisone, rammarico dei soccorsi: “Pochi metri dalla salvezza, sono scivolati via”

Secondo molti soccorritori, i tre ragazzi potevano salvarsi ed erano a un passo dalla salvezza venerdì quando sono rimasti bloccati su un isolotto, sorpresi dalla piena del Natisone. Prima il panico e poi l’acqua che è cresciuta ha impedito il salvataggio: “Ci sono scivolati via”.
A cura di Antonio Palma
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“La ragazza era in un anfratto nel fiume eroso dalle acque, speravo di non trovarla lì e non trovarla così” è il drammatico racconto di uno dei volontari impegnati nelle ricerche dei tre ragazzi travolti da una piena del fiume Natisone e che ieri ha individuato il corpo senza vita di una delle giovani la 20enne Patrizia Cormos. Dopo il ritrovamento anche dell’amica 23enne Bianca Doros, le ricerche ora vanno avanti per individuare anche il ragazzo, il 25enne Cristian Casian Molnar.

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"I ragazzi potevano fuggire, presi dal panico"

Secondo i soccorritori, i tre ragazzi potevano salvarsi ed erano a un passo dalla salvezza venerdì quando sono rimasti bloccati su un isolotto, sorpresi dalla piena del Natisone. Tutto però è precipitato in pochi attimi. “I ragazzi erano nel panico ma li separavano dalla salvezza soltanto un paio di metri d'acqua, con altezza ancora limitata” ha raccontato uno dei primi testimoni accorsi sul posto. “Stavano cercando il punto più basso dove poter attraversare, ma erano nel panico” ha rivelato a TeleFriuli l’uomo che tra i primi ha chiamato ii soccorsi, rivelando: “Li separava dall'argine soltanto un tratto di un paio di metri d'acqua, fondo al massimo fino all'altezza del loro busto. Non se la sono sentiti di guadare e sono arretrati fino al centro del letto del fiume”.

"I ragazzi avevano la possibilità di fuggire e salvarsi. L’acqua li stava circondando ma era ancora bassa" ha confermato il sindaco di Premariacco, aggiungendo: "È probabile che non l’abbiano fatto per non bagnarsi. Lo si capisce dai movimenti compiuti sulla ghiaia. Purtroppo il fiume scendeva a velocità impressionante. A sette metri da loro c’era un pompiere che non ha potuto fare nulla".

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Il rammarico dei soccorritori: “Ci sono scivolati via”

I vigili del fuoco accorsi sul posto poco dopo hanno cercato di salvarli in vari modi ma la corrente era ormai già forte e ogni sforzo si è rivelato inutile. “Ci sono scivolati via” hanno raccontato al Corriere alcuni soccorritori dei pompieri che hanno provato a lanciare dei barchini dal ponte e anche delle corde. Uno dei vigili del fuoco ha cercato anche di attraversare per raggiungere l’isolotto ma purtroppo si è dovuto arrendere.

Infine i tre sono spariti, trascinati via dalla corrente del fiume. Quando il Natisone si è calmato, sono partite subito le ricerche che domenica hanno portato alla scoperta dei corpi senza vita delle due amiche. “Siamo venuti per cercare di recuperali in vita ma purtroppo l’epilogo è stato tutt’altro, ora speriamo di trovare anche il ragazzo e chiudere questa brutta storia” ha raccontato al Gazzettino un volontario della Protezione civile di Medea che ha individuato il corpo di Patrizia. “Come padre mi ha toccato particolarmente vedere questi ragazzi, questo deve essere però anche un insegnamento che l’acqua non va mai presa sotto gamba” ha concluso il volontario.

"Le ricerche ora proseguono con tutte le risorse che abbiamo in campo. Non ci fermiamo finché non troviamo anche il terzo disperso. La speranza, seppur ridotta, è di trovarlo ancora in vita" ha dichiarato invece all'Adnkronos Sergio Benedetti, vice comandante vicario dei Vigili del fuoco di Udine, concludendo: "Le condizioni del fiume vanno via via migliorando perché l'acqua, seppur molto lentamente, adesso sta diminuendo". Sul posto continuano a lavorare sommozzatori, soccorritori fluviali giunti da tutti i Comandi della regione, droni, team speleo e l'elicottero del reparto volo di Venezia. "Quarto giorno. Sono tutti qui. Non si molla, portiamo a casa Cristian", scrive sui social il sindaco Michele de Sabata.

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Il Ministro Musumeci chiede relazione su tempi dei soccorsi al Natisone

Proprio sui soccorsi e sui tempi, oggi il ministro con delega alla Protezione Civile, Nello Musumeci, ha annunciato di aver chiesto al prefetto di Udine, Domenico Lione, una dettagliata relazione. La Procura di Udine intanto starebbe per acquisire i tabulati relativi alle richieste di aiuto. Lo apprende l'Ansa da fonti vicine all'inchiesta. Il fascicolo, senza indagati, mira solo a fare chiarezza sull'accaduto; anche tra i vari enti deputati istituzionalmente ai soccorsi, è stato aperto un dibattito per eventualmente migliorare i protocolli.

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