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Ragazza violentata in una paninoteca, il pm chiede l’archiviazione: “Il suo ‘no’ non è stato chiaro”

Una ragazza di 20 anni ha denunciato di aver subito uno stupro nella notte del 21 giugno all’interno di una paninoteca di Torino. Secondo la Procura, che ha chiesto l’archiviazione del caso, la giovane non sarebbe stata abbastanza chiara nel rifiutare il rapporto. La difesa: “Richiesta inaccettabile e con pregiudizi a monte, la ragazza ha detto ‘no’ più volte”.
A cura di Eleonora Panseri
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Immagine di repertorio
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Alcuni mesi fa una ragazza di 20 anni ha denunciato di aver subito uno stupro nella notte del 21 giugno all'interno di una paninoteca di Torino. Ora la giudice per le indagini preliminari, Manuela Accurso Tagano, dovrà decidere se mandare a processo l'indagato o se, come ha chiesto la Procura, archiviare il caso.

Secondo il pubblico ministero, la giovane vittima della presunta violenza non sarebbe stata abbastanza chiara nel rifiutare il rapporto. Una tesi che l'avvocata della difesa Raffaela Carena rifiuta con forza: "È inaccettabile, la ragazza ha detto ‘no' più volte", ha detto la legale, come riportato da Repubblica.

La notte della presunta violenza

Secondo quanto è stato raccontato dalla giovane, i fatti sarebbero accaduti all'alba del 21 giugno in un locale nei pressi di uno dei campus universitari torinesi. Dopo una serata passata in discoteca con un'amica, le due studentesse avrebbero incontrato due conoscenti e avrebbero accettato un passaggio in auto.

Uno dei due, un giovane di 26 anni, avrebbe messo una mano sulla coscia della 20enne durante il percorso verso casa. Lei lo avrebbe respinto e lui si sarebbe scusato. A quel punto il gruppo avrebbe deciso di andare a mangiare un kebab prima di rientrare a casa. È proprio in questo locale che sarebbe avvenuta la violenza, quando l'amica della vittima si sarebbe allontanata per appartarsi con uno dei ragazzi.

Rimasta sola con l'altro, la 20enne, non in grado di difendersi perché resa poco lucida dall'alcol bevuto durante la serata, sarebbe stata aggredita. "Era tutto buio. Mi ha portata in cucina. Mi ha bloccata. Non riuscivo a gridare. Ero immobile. Cercavo di liberarmi dalla presa. Non ce la facevo. Ma ricordo bene il dolore, forte, che ho provato per tutto il tempo", ha raccontato alla polizia dopo aver lasciato il locale.

"Avevo una sensazione di schifo. Ero paralizzata. Sono uscita nel cortile subito dopo. Ero lì, con loro, sempre zitta. Mangiavo patatine. E mangiando sono riuscita a riprendermi. Ho realizzato bene cosa era appena accaduto. Siamo uscite dal locale. Appena fuori, ci siamo messe a correre. E sono andata in ospedale".

L'udienza davanti alla gip e la richiesta di archiviazione

La giovane ha ripercorso la notte della presunta violenza ieri, giovedì 14 dicembre, davanti alla gip. Il pubblico ministero aveva chiesto l’archiviazione del caso a fine ottobre. "Il racconto è lacunoso anche perché la ragazza era sotto l’effetto dell’alcol", si legge nella richiesta presentata. Inoltre, secondo la procura, il 26enne indagato potrebbe avere inteso che "lei ci stesse" perché avrebbe accettato di andare a mangiare un panino con il presunto autore della violenza.

"Sussistono forti dubbi sul fatto che nell’indagato possa essersi rappresentato il dissenso della persona offesa, d’altra parte l’uomo aveva già esternato evidenti avances verso la vittima, tanto che questa aveva fatto rientro presso la propria abitazione. Ciononostante, dopo non molto tempo lei e l’amica sono uscite nuovamente per raggiungere proprio i due ragazzi, restando sole con loro", scrive ancora il pm nell'atto.

La difesa della 20enne: "Una richiesta inaccettabile, il consenso non c'era"

La legale della vittima, l'avvocatessa Raffaela Carena, ha definito la richiesta di archiviazione sia "inaccettabile". "Lei ha detto ‘no’ più volte. È stata una violenza. Ci sono vari pregiudizi a monte di questa richiesta, a cui ci siamo opposte. Il primo è che lei era ubriaca. Se una ragazza lo è, non vuol dire che voglia avere rapporti. E poi non si può pensare che ci sia il consenso per il sesso solo perché lei va nella paninoteca", ha spiegato.

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