Ragazza uccisa nella chiesa ad Aosta, la madre di Sohaib Teima: “Era in ospedale, non è stato lui”
Non crede che sia stato lui, anzi. Attacca la ragazza, la giovane uccisa nell'ex chiesa abbandonata in Valle D'Aosta, dicendo che "non era sana per lui". "Mio figlio non l'ha mai maltrattata, voleva lasciarla, lei non era sana per lui", le parole della madre di Sohaib Teima, alle telecamere di Quarto Grado. Eppure il 21enne, arrestato per il femminicidio di Auriane Nathalie Laisne, era stato denunciato dalla giovane per maltrattamenti e aveva ricevuto il divieto di avvicinarsi a lei. Sarebbe dovuto comparire a maggio davanti il giudice di Grenoble per aver violato il provvedimento, e aver provato a costringere la giovane a ritirare la denuncia. "Sono sicuro che non l'ha uccisa – ha continuato a ripetere la donna. – Non era ad Aosta, era in Francia in ospedale, lo avevano ricoverato perché dopo la denuncia aveva smesso di mangiare".
Eppure, per chi indaga, ci sarebbero pochi dubbi sull'identità del killer. Sohaib Teima e Auriane Nathalie Laisne sono stati visti insieme nei giorni prima del femminicidio e sempre insieme hanno passato il confine francese per entrare in Italia. Testimoni hanno visto i due proprio nella zona di Aosta chiedere informazioni per visitare luoghi abbandonati, e dirigersi a piedi nel bosco sopra La Salle dove la giovane è stata trovata uccisa con ventuno coltellate tra il 26 e il 27 marzo. Per identificarla, ci sono voluti giorni: Auriane non aveva con sé né il cellulare né i documenti.
Il procuratore capo di Aosta, Luca Ceccanti, ha dichiarato: "È un femminicidio, determinato da motivi di possesso e di annullamento della volontà della vittima. Non si è trattato di raptus, di gelosia o di passione. Essenzialmente è un omicidio tipico di una manifestazione di potere nei confronti della ragazza". Sohaib Teima è attualmente detenuto a Grenoble, in Francia. Il 18 aprile i magistrati decideranno se sarà estradato in Italia, dove è stato commesso il delitto.