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Ragazza denunciò stupro di gruppo nel Tarantino: rito abbreviato per i 3 giovani accusati di violenza

Il 12 marzo verranno giudicati con rito abbreviato secco i tre giovani di 23, 27 e 34 anni arrestati all’inizio di settembre dello scorso anno dopo che una 23enne li aveva accusati di aver abusato di lei. Lo ha stabilito il giudice dell’udienza preliminare del tribunale di Taranto, Giovanni Caroli, dopo aver respinto la richiesta di giudizio abbreviato con integrazioni probatorie.
A cura di Eleonora Panseri
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Immagine di repertorio
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Il 12 marzo verranno giudicati con rito abbreviato secco, quindi senza integrazioni probatorie, i tre giovani di 23, 27 e 34 anni di Palagiano (Taranto) arrestati all'inizio di settembre dello scorso anno dopo che una 23enne li aveva accusati di aver abusato di lei.

Lo ha stabilito il giudice dell'udienza preliminare del tribunale di Taranto, Giovanni Caroli, dopo aver respinto la richiesta di giudizio abbreviato condizionata all'acquisizione di documenti e all'ascolto di testimoni presentata dalla difesa dei tre uomini. I fatti risalirebbero alla notte tra il 30 e il 31 agosto 2024.

Secondo quanto aveva raccontato mesi fa la 23enne agli inquirenti, la ragazza stava tornando a casa in compagnia di due amici, un uomo e una donna, con i quali aveva trascorso la serata in discoteca. Durante il tragitto erano stati avvicinati da un'auto con a bordo i tre giovani che avevano offerto loro un passaggio.

L'invito era stato accettato perché la presunta vittima e i suoi due amici conoscevano uno dei ragazzi nell'auto. Gli amici della 23enne sono stati accompagnati a casa per primi mentre la giovane, rimasta sola in auto con i tre, sarebbe stata portata nelle campagne di Massafra, dove si sarebbe consumata la violenza.

Dopo avere abusato di lei, i tre l'avrebbero riportata a casa facendola scendere dall'auto poco prima di arrivare e minacciandola di non raccontare nulla.

La ragazza, però, aveva chiamato il fratello e con lui aveva raggiunto l'ospedale dove i medici avevano accertato la violenza sessuale e per questo era stato attivato il protocollo previsto in questi casi contattando le forze dell'ordine.

La ragazza aveva raccontato di essere stata contattata sui social network anche mentre si stava sottoponendo alle visite in ospedale da uno degli aggressori che avrebbe cercato di intimorirla nuovamente e di spingerla a non denunciare. Cosa che la ragazza ha invece prontamente fatto.

Durante l'interrogatorio di garanzia, due indagati avevano negato le accuse di violenza sessuale, parlando di rapporto consenziente, mentre il terzo si era avvalso della facoltà di non rispondere.

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