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Covid 19

“Raduno in campeggio per diffondere il Covid”: la polizia sgombera una spiaggia a Tenerife

La polizia di Tenerife e la guardia civil hanno sgomberato una spiaggia della popolarissima meta turistica delle Canarie, in Spagna, dove erano accampate una sessantina di persone. Il progetto era quello di “un campeggio nel fine settimana per favorire la diffusione del Covid-19”, ha spiegato l’assessore alla sicurezza locale.
A cura di Simone Gorla
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Foto di repertorio
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Un maxi raduno in campeggio sulla spiaggia "per favorire la diffusione del Covid-19". È la folle iniziativa che una sessantina di persone ha cercato di mettere in atto a Tenerife. Il tentativo è stato però bloccato dalla polizia, che ha sgomberato una spiaggia della popolarissima meta turistica delle Canarie, in Spagna.

Campeggio "per diffondere il Covid-19" in spiaggia a Tenerife: interviene la polizia

In riva al mare si erano già accampate decine di persone, che volevano "diffondere il coronavirus", secondo quanto riferiscono i media locali. Lo sgombero è stato portato a termine nella giornata di ieri, sabato 8 agosto, da parte della Guardia Civil e della polizia del comune di La Orotava. Le forze dell'ordine avevano infatti intercettato sui social network gli scambi tra gli organizzatori che preparavano il raduno. Il progetto era quello di "un campeggio nel fine settimana per favorire la diffusione del Covid-19", ha spiegato l'assessore alla sicurezza di La Orotava, Narciso Perez, sottolineando che il rapido intervento degli agenti ha impedito un raduno più massiccio e quindi potenzialmente più pericoloso.

Gli organizzatori intercettati sui social

La spiaggia di Los Patos, dove era stato organizzato il campeggio, è chiusa al pubblico da anni a causa del pericolo di frane. Tuttavia le autorità locali hanno spiegato che "ci sono molte persone spericolate che ogni fine settimana scendono su questa spiaggia non solo per fare il bagno ma anche per campeggiare". In questo caso il pericolo era però doppio: non solo legato alla località a rischio, ma per la volontà di creare assembramenti che "preoccupano", ha aggiunto l'assessore, ancora di più "nella situazione di emergenza sanitaria in cui ci troviamo".

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