Radio Maria: “Il terremoto è il castigo di Dio per la legge sulle unioni civili”
Il terremoto è un castigo divino che si abbatte sull'Italia a causa dell'approvazione delle unioni civili. Sarebbe questo il motivo per cui da mesi il Centro Italia sarebbe devastato da molteplici sismi, che hanno provocato danni per svariati milioni di euro e centinaia di vittime e feriti. A dichiararlo è uno dei conduttori di Radio Maria, padre Giovanni Cavalcoli, lo scorso 30 ottobre, a poche ore dal violento terremoto che ha colpito i centri di Camerino e Norcia. "Dal punto di vista teologico questi disastri sono una conseguenza del peccato originale, e quindi si possono considerare come castigo del peccato originale, anche se la parola non piace. Si ha l'impressione che queste offese alla famiglia e alla dignità del matrimonio, le stesse unioni civili, insomma vien da pensare che siamo davanti a un chiamiamolo castigo divino".
La storica emittente radiofonica cattolica diretta da Padre Livio Fanzaga non è nuova a provocazioni di questo tipo. Lo scorso febbraio, all'indomani dell'approvazione della Legge Cirinnà, Padre Fanzaga dichiarò "Brinda a Prosecco, eh eh, alla vittoria. Signora, arriverà anche il funerale", riferendosi ai festeggiamenti della relatrice del provvedimento di legge sulle unioni civili, la senatrice Monica Cirinnà. E poi, ancora, nell'aprile 2009 a Radio Maria venne sottolineato che il terremoto che colpì l'Abruzzo e in particolare la città de L'Aquila fu anch'esso un fenomeno tragico voluto da Dio, scatenato – a loro dire – con l'intento di far partecipare il popolo abruzzese della sua sofferenza durante la settimana santa di passione prima della Pasqua: "il Signore ha voluto che in questa settimana santa, in qualche modo anche loro partecipassero, diciamo così, alla sofferenza e alla sua passione […]. Leggere i misteri di Dio è sempre molto difficile […] in questa tragedia vogliamo vedere qualcosa di positivo, in fondo il Signore quando ci fa partecipare delle sue sofferenze è perché vuol farci anche partecipare del valore della sua resurrezione", dichiarò Fanzaga.
Insomma, per ogni catastrofe naturale, secondo l'emittente cattolica ci sarebbe una sorta di ragione teologica, come se quei morti e quelle tragedie facessero parte di un disegno divino e accadessero per motivi religiosi, scatenate dal Signore per punire azioni particolarmente avverse commesse dalle comunità locali o, appunto, per dare la possibilità a dei popoli "eletti" di poter partecipare alla sua sofferenza.