Quindicenne trovata impiccata a Enna, parla il procuratore: “Dati ci dicono che si tratta di un suicidio”
Un suicidio. Sarebbe morta così la quindicenne trovata impiccata a un albero a Piazza Armerina, nella provincia di Enna, lo scorso 5 novembre. Ora a dirlo, durante una conferenza stampa convocata proprio per fare chiarezza dopo alcune notizie trapelate nei giorni scorsi, è il procuratore per i minori di Caltanissetta, Rocco Cosentino.
"Con i dati in nostro possesso possiamo dire che si tratta di un suicidio con morte compatibile da soffocamento per impiccamento con assenza di lesività etero indotta. Questo alla luce delle ricognizione cadaverica, attediamo ora l’autopsia", è quanto ha spiegato Cosentino in conferenza stampa insieme alla dirigente della squadra mobile di Enna e quello del Commissariato di Polizia.
I dubbi della famiglia e la posizione della Procura
Il corpo senza vita della quindicenne era stato trovato dalla madre nella pineta di casa a Piazza Armerina. L’adolescente, dopo essere tornata prima a casa da scuola pare in seguito a un litigio con delle coetanee, era rimasta sola nell’abitazione per circa 40 minuti, un tempo breve secondo la madre per organizzare un gesto del genere. E infatti i familiari della ragazzina hanno da subito avanzato dei dubbi su quanto accaduto.
Dubbi però che, a quanto pare, per la procura dei minori di Caltanissetta non ci sono per il momento. "Non è un suicidio anomalo", ha detto il procuratore rispondendo così alle prime notizie trapelate dopo l’esame autoptico. Anche perché gli accertamenti autoptici sono in corso e si aspettano gli esiti che giungeranno tra 90 giorni "e solo in quel momento avremo ulteriori elementi", ha chiarito ancora.
Il giallo delle scarpe e la corda
Cosentino ha parlato anche delle scarpe della ragazzina e l'eventuale presenza di tracce del terreno dove si è impiccata. "Quello che è emerso sulla stampa – ha sottolineato – sono dichiarazioni dei familiari che io non giudico. Le scarpe sono regolarmente sotto sequestro. Quello che posso dire è che erano scarpe già usate dalla ragazzina e su cui ci sono tracce di terriccio che comunque non fa propendere né per una tesi né per un'altra. Sicuramente questi residui verranno analizzati e confrontati con il terreno in cui e stata trovata".
Poi la corda. "Ogni ricostruzione sulle modalità in cui è stata trovata la ragazzina, sui giri di corda, quanti, se ci fossero o meno segni sul corpo sappiate che sono solo dichiarazioni di parte – ha detto – Non confermo né smentisco. Quello che posso dire è che i rilievi in nostro possesso ovviamente cristallizzano la situazione dopo il ritrovamento da parte dei familiari che ovviamente nell'immediatezza sono intervenuti per cercare di soccorrerla". Il procuratore ha inoltre parlato delle condizioni della camera della quindicenne: "La stanza non era a soqquadro ma in condizioni compatibili con il fatto che si tratta della camera di una quindicenne".
"Piena compatibilità con un impiccamento"
"L'unico dato oggettivo che abbiamo – ha spiegato il procuratore – è l'esito della ricognizione cadaverica che è stato effettuato subito dopo il ritrovamento chiarisce che c'è una piena compatibilità con un impiccamento e non ci sono elementi che possano condurre ad una morte etero indotta". La procura dei minori procede, ancora a carico di ignoti, oltre che per istigazione al suicidio, anche per diffusione di immagini illecite e detenzione di materiale pornografico. Elemento che avvalora la possibile presenza di chat e video con immagini intime della ragazza che potrebbero essere all'origine della tragedia.
"Al momento si continua a procedere per istigazione al suicidio ma questo non significa che vengono trascurati altri elementi. Ogni aspetto viene e verrà preso in considerazione", ha chiarito ancora la Procura.
Il bigliettino fatto arrivare al fidanzato
"Tutte le persone di qualsiasi età, minori e adulti, da noi sentiti, hanno mostrato ampia disponibilità e dato il loro contributo. Se l'hanno offerto bene o male è da verificare, ma tutti quelli che abbiamo avuto la necessità di sentire si sono mostrati disponibili. Se mi chiedete se ci sono altre persone a conoscenza dei fatti, non posso saperlo", ha detto lanciando un nuovo appello a chi sa qualcosa "di non aver timore ad andare al commissariato o in procura".
Il procuratore ha parlato anche del bigliettino che avrebbe scritto la ragazza prima di morire. “Il bigliettino è stato acquisito appena siamo venuti a conoscenza della sua esistenza e abbiamo svolto tutti gli accertamenti per ricostruire i suoi passaggi dalla mano della ragazza al destinatario, tramite un terzo soggetto. Insomma, non è stato trovato per caso". “Ti amerò anche nella prossima vita”, c’era scritto su quel biglietto. "Abbiamo elementi – ha spiegato il magistrato – per dire che il bigliettino è partito dalla 15enne, che l'ha dato a un terzo, che l'ha dato al fidanzato".
La mamma della 15enne insiste: "È stata uccisa"
Intanto, la mamma della ragazza continua a sostenere di non credere al suicidio. "Sono sicura che mia figlia è stata uccisa", ha detto oggi ai microfoni di Mattino 4. "Mia figlia era una ragazza piena di luce e di gioia che amava la sua famiglia, non si sarebbe mai tolta la vita", ha aggiunto confermando anche che la cameretta della ragazza era a soqquadro.