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Quindicenne suicida a Enna, spunta un biglietto d’addio lasciato al fidanzato: “Non è la sua scrittura”

Tanti gli aspetti che secondo la famiglia della quindicenne morta suicida a Piazza Armerina non tornano. C’è anche un biglietto d’addio che lei avrebbe lasciato al fidanzato ma che secondo la sorella maggiore non può aver scritto: non ha riconosciuto la sua scrittura.
A cura di Susanna Picone
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"Non si è uccisa". Lo ripetono da giorni la madre e la sorella maggiore della ragazzina di 15 anni trovata impiccata a Piazza Armerina, nell'Ennese, lo scorso 6 novembre. Un caso su cui indaga la Procura, che ha sequestrato la salma e disposto l’autopsia. Tra le cose che secondo la famiglia non tornano è spuntato anche un biglietto d’addio.

Le parole della sorella e della madre della 15enne

La sorella, che anche ieri ha lanciato un nuovo appello a chi dovesse saperne di più, dice che la ragazza "non avrebbe mai compiuto un gesto simile" e che aveva un rapporto molto aperto con i familiari. Stando a quanto ricostruito finora l’adolescente aveva chiamato i familiari dopo una lite a scuola ed era tornata a casa. La madre si era assentata per 40 minuti per alcune commissioni e al suo ritorno ha compiuto la drammatica scoperta. Pochi minuti, secondo la madre e la sorella, per riuscire a compiere da sola quel gesto estremo, in una casa tra l’altro trovata a soqquadro.

"Certo che non si è ammazzata – dicono i familiari – ci sono troppe cose che non hanno senso. Sapete come è stata trovata? Aveva la corda avvolta al collo, al ventre, al collo, era inginocchiata, la porta era aperta e la stanza era a soqquadro". Com’è possibile che una ragazzina abbia potuto fare tutto questo da sola?, è la domanda che si fa la famiglia.

Il biglietto d'addio: "Ti amerò anche nella prossima vita"

La sorella, ascoltata a lungo, ha parlato anche di un breve biglietto che la 15enne avrebbe dato, poche ore prima di morire, a un suo compagno di classe e che poi lui avrebbe passato al ragazzo che lei frequentava. Ma lei è certa che non può averlo scritto la 15enne: non avrebbe riconosciuto la sua scrittura. "Ti amerò anche nella prossima vita", le poche parole messe nero su bianco.

A Repubblica una compagna di scuola della 15enne ha raccontato l’aggressione che aveva subito a scuola: "È accaduto tutto durante la ricreazione. Una ragazza ha affrontato in malo modo L., questo mi hanno detto alcuni amici che hanno assistito alla scena. Quella ragazza le contestava di avere avuto una storia col suo ex, diceva di aver visto un video. Sono volate parole grosse e pure spintoni. Ma la cosa più drammatica è che poco dopo L. è stata accerchiata da altre ragazze, che l’hanno insultata. Era disperata perché ad infierire contro di lei erano le sue amiche". Poi, tornata in classe, avrebbe detto all’insegnante di star male.

Le indagini: "Approfondiremo ogni dettaglio"

La procura per i minori di Caltanissetta, dopo avere disposto il sequestro della salma che i colleghi di Enna avevano già restituito dopo l'esame tossicologico, ha fissato l'autopsia per il prossimo 13 novembre all’ospedale di Enna. La procura minorile nissena indaga per istigazione al suicidio, in riferimento a possibili ipotesi di revenge porn e bullismo. Per trovare conferme a queste ipotesi si scava tra le chat e i video della ragazza.

Secondo il procuratore, Rocco Cosentino, l’eventuale revenge porn è un aspetto collaterale su cui indagare. "Allo stato abbiamo una ragazza che fino a prova contraria si è tolta la vita. Poi ci sono i familiari che offrono una visione diversa e noi approfondiremo ogni dettaglio; proprio per questo abbiamo disposto l’autopsia. Io do spazio a ogni possibile ipotesi ma per trarre conclusioni servono verifiche", le parole del procuratore riportate dal Corriere.

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