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Quindicenne suicida a Enna, il fidanzato: “Giudicate gli altri per vanto, spero capiate gravità delle parole”

Il fidanzatino della 15enne suicida a Enna ha scritto un lungo post sui social rivolto alla ragazza morta il 5 novembre. “Sorridevi sempre, non mostravi quello che davvero avevi dentro. Spero che chi giudicava capisca la gravità delle sue azioni e di alcune parole”
A cura di Gabriella Mazzeo
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Si continua a indagare sulla morte della 15enne che, secondo i primi rilievi delle forze dell'ordine, si sarebbe tolta la vita nella sua casa ad Enna dopo un'accesa discussione avuta con alcune compagne di scuola nella mattinata del 5 novembre. Gli inquirenti avrebbero ritrovato un biglietto di addio scritto a penna e rivolto al fidanzato. "Ti amerò anche nella prossima vita" recita il foglio che però, secondo i familiari, non sarebbe stato scritto dalla 15enne. "Non è la sua scrittura" giura la sorella secondo la quale l'adolescente non si sarebbe suicidata.

Per chi indaga, la ragazzina potrebbe essere stata vittima di un caso di revenge porn o di bullismo a scuola. Il fidanzatino della ragazza, che non si è fatto vivo con la famiglia, ha scritto un lungo post su Instagram in "risposta" a quell'ultimo biglietto sul quale ora si indaga. "Questa è l'ultima foto che abbiamo insieme – scrive nel post -. Come sempre eri sorridente e non trasmettevi quello che avevi dentro".

Sul caso c’è un fascicolo penale aperto dalla Procura per i minori di Caltanissetta e l’autopsia sul corpo dell'adolescente trasferitasi in Sicilia da Milano circa un anno fa, è fissata per mercoledì prossimo. Per ora si indaga sul reato di istigazione al suicidio e non vi sono indagati.

Secondo quanto riporta oggi Corriere della Sera il ragazzino autore del post frequentava la 15enne da un anno e non si sarebbe fatto vedere a casa della famiglia della ragazzina. Il giovane è stato sentito come persona informata sui fatti.

Nel post affidato a Instagram, il giovane scrive che "nessuno ha una colpa per questa tragedia". "Spero però che chi si sente superiore ad adolescenti più deboli, abbia capito la gravità delle proprie azioni – continua – e soprattutto la gravità di alcune parole. Prendersi gioco degli altri ormai era diventata una moda, quasi un vanto. Con questa morte siamo arrivati all'apice".

"Le sono sempre stato accanto, supportandola in tutti i momenti. Evidentemente il mio aiuto non bastava e adesso sarà lei a stare con me per sempre. Aiutate sempre. Vola in cielo piccolo angelo, mi mancherai".

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