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Quindicenne si impicca con la corda dell’altalena ad Enna, la preside: “Era serena e ben integrata”

La procura di Enna indaga per istigazione al suicidio. Nella scuola della 15enne si parlava di video e foto personali condivisi in chat. “Era una ragazza solare. Era arrivata lo scorso anno da Milano, e il suo rendimento scolastico era ottimo” dice la dirigente scolastica.
A cura di Biagio Chiariello
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immagine di repertorio
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C’è la pista del revenge porn tra le cause che avrebbero spinto una quindicenne di origini straniere, residente a Piazza Armerina, nell’Ennese, a togliersi la vita ieri, mercoledì 6 novembre, usando una corda da altalena nella casa di campagna di famiglia. A fare la drammatica scoperta è stata la madre, di nazionalità cubana, che ha subito avvisato la polizia. Purtroppo, i soccorsi sono stati vani: il medico dell’ambulanza ha tentato a lungo di rianimarla, ma per l'adolescente non c'è stato nulla da fare.

La procura di Enna ha aperto un fascicolo per istigazione al suicidio. Effettuato anche l'esame tossicologico sulla salma.

Tra gli studenti della scuola frequentata dalla giovane circola la voce che la 15enne sarebbe stata oggetto di video o foto condivise in una chat su Whatsapp.

Dalle prime testimonianze raccolte dagli investigatori, è emerso che la ragazza, durante l'intervallo, avrebbe avuto un acceso scontro con una compagna di classe. Si sarebbe trattato di una lite tra adolescenti, durante la quale sarebbe stato fatto riferimento a quelle presunte immagini circolate online. Al centro della discussione l'accusa della compagna rivolta alla quindicenne di avere avuto delle relazioni amorose con i suoi ex fidanzati.

Dopo qualche spintone e scambio di parole forti, le due sarebbero tornate ai propri banchi. La 15enne, però, avrebbe chiesto agli insegnanti di chiamare a casa, dicendo di non sentirsi bene. In seguito sarebbe uscita da scuola prima della fine delle lezioni.

La famiglia, che in precedenza abitava nel Nord Italia, si era trasferita da qualche mese nel comune dell’Ennese, dove la ragazza viveva con i genitori e altri due fratelli più piccoli. Figlia di un operaio di Piazza Armerina e di una barista originaria di Cuba, frequentava il liceo scientifico.

"Era una ragazza solare. Era arrivata lo scorso anno da Milano, e il suo rendimento scolastico era ottimo", racconta la dirigente scolastica. "La scuola oggi è turbata e incredula. Io stessa, quando ho appreso la notizia, non riuscivo a crederci. Il nostro istituto è come una famiglia. La ragazza viene descritta dai suoi insegnanti come serena, vivace, ben integrata in classe e con un ottimo rendimento. Inoltre, abbiamo uno psicologo al quale gli studenti possono rivolgersi. Perché non ha chiesto aiuto?", si chiede."

La 15enne giocava in una squadra di volley della zona. La società sportiva nella quale militava le ha dedicato un post listato a lutto "La più bella e la piùforte", per ricordarla.

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