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Quindicenne morta suicida a Enna, familiari: “Non è stato bullismo, era invidia”

“Il bullismo è quando cerchi di sminuire chi hai davanti perché ha delle difficoltà. In questo caso c’era invidia” hanno affermato i parenti della 15enne trovata impiccata fuori casa a Piazza Armerina, in provincia di Enna e sulla cui morte si indaga ora per istigazione al suicidio.
A cura di Antonio Palma
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"Era invidiata e non bullizzata", ne sono convinti i familiari della 15enne trovata impiccata a un albero fuori casa martedì scorso a Piazza Armerina, in provincia di Enna, e sulla cui morte si indaga ora per istigazione al suicidio. "Aveva tanti amici, era bravissima a scuola e nello sport e non aveva problemi relazionali" hanno ribadito genitori e fratelli della minore che da giorni non sanno darsi una spiegazione per quanto accaduto.

"Non era bullizzata, era brillante, era un raggio di sole. Il bullismo è quando cerchi di sminuire chi hai davanti perché ha delle difficoltà. In questo caso c'era invidia, non veniva presa in giro per quel che non aveva. Perciò non ci spieghiamo questo gesto" hanno affermato i parenti oggi durante una conferenza stampa convocata per fare chiarezza su alcuni aspetti di questa drammatica vicenda che resta ancora tutta da chiarire.

"Mia figlia era solare, aveva tanti progetti" ha ribadito la madre della 15enne che è stata l'ultima a vederla prima della tragedia. Lo stesso giorno era andata a prenderla a scuola perché la 15enne aveva detto di non sentirsi bene. “Quel giorno mi aveva detto che aveva avuto dei diverbi con le compagne di scuola, l’hanno fatta sentire una nullità, lei non ha sopportato la vergogna e l’umiliazione” aveva raccontato la donna nei giorni scorsi. Si è anche parlato di foto o video che però finora non sono emersi dalle indagini.

Alle malelingue ha fatto riferimento anche il fidanzato della giovane. "Spero che chi giudicava capisca la gravità delle sue azioni e di alcune parole” ha dichiarato il ragazzo. Intanto l'inchiesta affidata alla procura dei minori di Caltanisetta va avanti. Per chi indaga, la ragazzina potrebbe essere stata vittima di un caso di revenge porn o di bullismo a scuola ma al momento non si esclude nulla.

Il prossimo passo è l'autopsia disposta proprio dalla Procura minorile e in programma mercoledì.  "Fino all’autopsia non ci saranno svolte nelle indagini. Possiamo dire che all’esito dell’autopsia valuteremo se fare denuncia e quale ipotesi di reato ipotizzare. Poi sarà la Procura a procedere" ha il  legale della famiglia, aggiungendo: "Ci sono lacune sulle ultime ore della ragazza e sugli ultimi giorni. Stiamo raccogliendo una serie di elementi e dettagli che allegheremo eventualmente alla denuncia"

“Qualcuno sa cose che non sono ancora state dette e che possono essere utili" sostiene invece il Procuratore  che aggiunge: "Mi stupirebbe il contrario. Non stiamo parlando di mafia, parliamo di adolescenti. Mi aspetto che qualcuno, pensando e ripensando, superi la ritrosia iniziale e decida di raccontare qualche dettaglio che ci aiuti a capire e ricostruire il tutto".

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