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Quindicenne accoltellato dopo la scuola a Cagliari, l’aggressore di 14 anni: “Stanco di essere deriso”

Il 14enne fermato a Cagliari per aver accoltellato un compagno di scuola di 15 anni è stato interrogato per sei ore dagli inquirenti. Alle forze dell’ordine, il ragazzino avrebbe detto di essere “stanco di essere deriso”
A cura di Gabriella Mazzeo
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Erano giorni che il 14enne fermato a Cagliari andava in giro con un coltello da cucina nello zainetto, nascosto tra libri e quaderni. Ai carabinieri ha detto di averlo preso per autodifesa, perché "stanco di essere deriso". Il 15enne accoltellato nella giornata di ieri dopo la fine delle lezioni presso l'Istituto Atzeni di Capoterra è ancora in ospedale, mentre il 14enne si trova nel carcere minorile di Quartucciu, accusato di tentato omicidio. Il ragazzino è stato interrogato per sei ore, ma non ha negato le proprie responsabilità: gli altri studenti lo avevano bloccato mentre cercava di fuggire. Due amici del ragazzino accoltellato lo avrebbero anche aggredito a pugni e calci.

Secondo uno dei testimoni citati dal Corriere della Sera, i due adolescenti erano seduti su una panchina poco prima del delitto. Sembravano tranquilli. ha raccontato, chiacchieravano. A un tratto però il 14enne ha tolto dallo zaino il coltello e ha aggredito l'altro. La testimonianza è stata confermata dalle telecamere di sorveglianza, le cui immagini sono nelle mani dei magistrati per la procura dei minori. La vittima ha estratto da sola il coltello, poi è svenuta. Perdeva molto sangue ed è stato salvato dalla rapidità dell'intervento del dirigente scolastico, che ha chiamato il 118. In pochi minuti è arrivato un elicottero e lo ha trasportato all’ospedale Brotzu. Aveva un’arteria lacerata.

L'intervento chirurgico immediato lo ha strappato alla morte e dopo alcune ore in rianimazione c’è stato un lieve miglioramento. Il ragazzo ha potuto essere trasferito nel reparto cardioanestesia in condizioni stabili. Fra oggi e domani, il 15enne dovrebbe uscire dal coma farmacologico, ma non si sa quando sarà in condizioni di essere interrogato dagli inquirenti.

Affranto il dirigente scolastico Pibiri, che sostiene di "non aver fatto abbastanza". "Abbiamo fatto tutti molto – spiega – ma probabilmente non basta. I nostri 550 ragazzi e gli insegnanti hanno costante assistenza psicologica di due specialisti, non ci sono mai stati episodi di violenza, sembrava tutto tranquillo". Eppure, secondo gli psicologi, sono tantissimi i ragazzi che nell'hinterland di Cagliari girano armati di coltelli e tirapugni. Negli autobus i frangivetri di sicurezza vengono rubati per essere utilizzati dagli adolescenti.

Il bullismo, che in un primo momento era stato accantonato dagli investigatori, non è la sola ipotesi d’indagine ora al vaglio. Ieri e oggi i carabinieri hanno sentito una decina di studenti, dai quali è arrivata la conferma su attriti pregressi tra i due. Gli adolescenti, infatti, erano arrivati a farsi reciproche minacce, ma mai erano passati ai fatti. Secondo alcuni studenti, prima dell'aggressione il 14enne avrebbe affermato: "Vieni, che ti faccio vedere cosa ho nello zaino".

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