“Questo è un 25 aprile diverso”: per la festa della Liberazione Bologna torna a Monte Sole
Nel giorno del 77esimo anniversario dalla Liberazione dell’Italia dal nazifascismo, si torna a Monte Sole, in provincia di Bologna, luogo simbolo della Resistenza partigiana ma anche di memoria, per via delle terribili stragi da parte dei nazifascisti ai danni della popolazione.
Le celebrazioni, iniziate il 24 aprile con la presenza tra gli altri ospiti dell’ex segretario del parlamento europeo Martin Schulz, sono proseguite per tutta la giornata del 25 tra canti, balli e riflessioni sul senso delle parole “Pace” e “Resistenza”, ieri e oggi.
“Oggi è un 25 aprile diverso da tutti gli altri”, è stato invece il commento di Valter Cardi, Presidente del Comitato Onoranze ai Caduti Di Marzabotto nel giorno in cui si celebra la Liberazione dell’Italia dal nazifascismo. Ed è proprio così. Sulle pendici di Monte Sole, luogo di memoria e di Storia dove tra il settembre e l’ottobre del 1994 morirono 1.830 persone per mano dei nazifascisti, è stata ricordata l’importanza della pace e della libertà che ci hanno regalato i partigiani e le partigiane sacrificando la loro vita.
“Hanno imbracciato le armi per regalarci la libertà e la democrazia. E quando le hanno deposte, lo hanno fatto sperando che non dovessimo imbracciarle mai più”, ha dichiarato la sindaca di Marzabotto Valentina Cuppi, durante il suo discorso dal palco di Monte Sole. “Lavorare per la pace significa anche contrastare il riarmo dei Paesi dell’Unione europea”, ha dichiarato Luca Lotti, dell’Anpi di Monzuno. Proprio l’Anpi (Associazione Nazionale Partigiani d’Italia) è stata negli scorsi giorni al centro delle polemiche per via delle posizioni contro l’invio di armi in Ucraina del suo presidente Gianfranco Pagliarulo.
Su posizioni diverse il Presidente della Camera Roberto Fico, che ha lodato le scelte dell’Italia nel contesto del conflitto tra Russia e Ucraina, sottolineando l’importanza di un’Europa unita al fine dell’ottenimento della pace. “L’Europa ha dato una risposta forte e unitaria e questo è il punto fondamentale”, ha dichiarato Fico a margine della commemorazione.
Hanno partecipato anche, tra gli altri, il giornalista e scrittore Paolo Berizzi, noto per il suo lavoro di documentazione dell’Italia neofascista e per questo sotto scorta, Paolo Nori, scrittore e accademico che a marzo aveva protestato contro la scelta dell’università Bicocca di Milano di cancellare il suo ciclo di lezioni si Dostoevskij, e Ferruccio Laffi, l’ultimo sopravvissuto delle terribili stragi di Marzabotto.