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Quest’anno ci saranno 263 milioni di persone in più in povertà estrema per colpa di guerra e Covid

Oxfam lancia l’allarme sulla povertà estrema nel mondo: quest’anno ci saranno 263 milioni di persone in più in questa condizione per via degli effetti di Covid e guerra in Ucraina.
A cura di Tommaso Coluzzi
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Il Covid prima, la guerra in Ucraina poi. I danni a livello economico rischiano di essere irreparabili e si riflettono sul mondo intero, ma – ovviamente – c'è chi paga un conto più salato. Quest'anno, secondo le stime di Oxfam, 263 milioni di persone in più potrebbero ritrovarsi in condizione di povertà estrema. È il risultato dell’effetto combinato della crisi Covid, di una ripresa non inclusiva e dell’aumento dei prezzi dei generi alimentari causato dal conflitto in Ucraina. Il dato complessivo, però, è ancora più allarmante: 860 milioni di persone si ritroverebbero costrette a sopravvivere con meno di 1,90 dollari al giorno e 827 milioni soffrirebbero la fame.

Nel suo rapporto "Dalla crisi alla catastrofe", Oxfam lancia l'allarme sulla condizione di povertà estrema che si allarga a macchia d'olio, ma colpisce sempre più duramente chi è già in difficoltà: sempre più persone si troveranno nei prossimi mesi a dover scegliere tra mangiare, riscaldarsi o far fronte alle spese mediche, ma la prima emergenza resta l’aumento della fame globale, con milioni di persone colpite da malnutrizione acuta. Ci sono già ampie fasce della popolazione sull'orlo della carestia in Africa Orientale, nel Sahel, in Yemen e in Siria. "Sebbene la crisi stia impattando in tutte le nazioni, ancora una volta sono i Paesi in via di sviluppo a pagare il conto più salato", spiega Francesco Petrelli, policy advisor di Oxfam Italia sulla sicurezza alimentare.

Oxfam propone anche delle politiche da mettere in campo immediatamente per contrastare la povertà: cancellare tutti i pagamenti per il servizio del debito per i Paesi in via di sviluppo nell’anno in corso; aiutare milioni di persone ad affrontare l’aumento dei prezzi dei prodotti alimentari e supportare la creazione di un Fondo Globale sulla Protezione Social; stanziare risorse aggiuntive per l’accoglienza dei rifugiati ucraini senza erodere i budget dell’aiuto pubblico allo sviluppo; tassare gli extra-profitti delle imprese che hanno beneficiato della crisi pandemica.

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