video suggerito
video suggerito
Processo sulla morte di Stefano Cucchi

Quelle dita alzate dopo la sentenza Cucchi. “Soltanto uno sfogo”, per un agente

Uno degli agenti assolti giustifica i diti medi provocatoriamente esibiti in aula: “Quel gesto era la risposta e il comprensibile sfogo di un momento dopo tre anni di attacchi e insulti. Non so chi sia stato, ma non credo che le dita alzate siano più gravi delle urla “Assassini” che ci piovevano addosso”.
A cura di Davide Falcioni
163 CONDIVISIONI
Immagine
Attiva le notifiche per ricevere gli aggiornamenti su

Pochi istanti dopo la sentenza dei giudici sulla morte di Stefano Cucchi, e mentre familiari e amici del giovane erano frastornati dal dolore per l'ennesima ingiustizia subita, un gesto raccapricciante ha lasciato i presenti in aula di stucco. Dal banco degli imputati improvvisamente due diti medi si alzano in cielo. Come una provocazione, una beffa, un'esultanza scomposta e inopportuna. "Gesti terribili", li definisce Ilaria Cucchi. Nicola Menichini, uno dei tre agenti di polizia penitenziaria assolti, risponde: "Quel gesto era la risposta e il comprensibile sfogo di un momento dopo tre anni di attacchi e insulti. Non so chi sia stato, ma non credo che le dita alzate siano più gravi delle urla "Assassini" che ci piovevano addosso".

Immagine

A sostegno delle parole dell'agente sono arrivate quelle dell'avvocato difensore: "Da ieri sera c'è una sentenza che solleva Menichini, i suoi due colleghi e gli infermieri da ogni responsabilità. Non siamo più disposti ad accettare accuse e passeremo alle querele ogni qual volta arriveranno insinuazioni a mezzo stampa. Chi vuole contestare una sentenza ha le aule del processo d'appello per farlo".

163 CONDIVISIONI
241 contenuti su questa storia
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views