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Quattordicenne trascinata dietro un cespuglio mentre aspettava il bus e stuprata a Bolzano: fermato 40enne

La violenza ai danni di una 14enne venerdì sera a Bolzano: la polizia ha fermato un 40enne di origine pachistana residente da tempo in Italia. Salvini polemico: “I giudici tratterranno in Italia anche lui?”.
A cura di Susanna Picone
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Immagine di repertorio
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Una ragazza di 14 anni ha denunciato una violenza sessuale avvenuta a Bolzano mentre aspettava il bus di linea per tornare a casa. Una violenza che si è consumata intorno alle 19.30 di sera di venerdì nel quartiere Casanova, quando ancora i negozi erano aperti.

Un uomo l’ha avvicinata con una scusa e poi ha abusato di lei. A quanto ricostruito, l’adolescente era seduta sotto la pensilina in attesa del bus, quando è stata avvicinata da un 40enne di origine pachistana. L’uomo le ha chiesto delle indicazioni stradali, poi però si è fatto insistente e la ragazza ha tentato di allontanarsi. Ma lui l’avrebbe a quel punto afferrata e trascinata dietro un cespuglio, dove è avvenuta la violenza sessuale.

Solo dopo una quindicina di minuti la quattordicenne è riuscita a scappare verso una passante che – vedendola in lacrime – l'ha aiutata e ha subito chiamato il 112. Sono intervenute sul posto pattuglie della Questura e un’ambulanza: la vittima è stata portata in ospedale per gli accertamenti del caso mentre l'aggressore è stato subito individuato grazie alle indicazioni date da quanti lo avevano visto scappare.

La polizia lo ha fermato mentre stava salando su un bus diretto verso il centro storico di Bolzano. Si tratta di un 40enne cittadino pachistano con un precedente specifico che risale ad alcuni anni fa. Regolare da anni in Italia, ha sempre lavorato nella ristorazione: residente a Verona, era arrivato a Bolzano da poco ospite di un amico per lavorare. Sabato il gip ha confermato per lui la custodia cautelare in carcere, per la possibilità di reiterazione del reato.

La notizia dello stupro ai danni di una ragazzina ha provocato sgomento in città e un commento è arrivato subito dal ministro Matteo Salvini. "Vediamo se ci sarà anche in questo caso un giudice che ci obbligherà a tenere in Italia pure questa preziosa ‘risorsa' straniera…”, ha scritto sui social facendo riferimento al presunto aggressore.

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