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Quasi 300 migranti salvati dalla Ocean Viking sono ancora in attesa di un porto sicuro

A bordo della nave di Sos Mediterranee ci sono 295 persone, in attesa di un porto sicuro da 10 giorni, dopo 11 richieste non accettate da parte delle autorità italiane.
A cura di Giacomo Andreoli
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Si trova a largo delle coste di Siracusa la Ocean Viking. La nave di Sos Mediterranee porta a bordo 294 persone, soccorse nel corso di quattro interventi, ma l'Italia non fornisce ancora un porto sicuro. Da giorni l'ong lo chiede, senza alcuna risposta positiva. "L'attesa prolungata per l'autorizzazione allo sbarco si aggiunge allo sconforto dei sopravvissuti" raccontano i volontari sulla nave, mentre per i migranti a bordo "più è lunga l'attesa, più la disperazione sale e la speranza diminuisce".

Finora sono passati 10 giorni e le richieste di sbarco sono state ben 11. Ieri è arrivato il via libera allo sbarco ad Augusta dei 101 migranti salvati dalla GeoBarents. I volontari di Sos Mediterranée si dicono felici per la notizia, specificando che ora "quei naufraghi possono finalmente godere dei loro diritti umani fondamentali". Invece per le persone sulla Ocean Viking c'è ancora da attendere.

Fino a poche ore fa le persone a borso erano 295: un uomo è stato infatti portato d'urgenza in ospedale dalla guardia costiera italiana. La persona è stata curata dallo staff medico a borso, ma le sue condizioni si sono aggravate, con l'intervento chirurgico che è diventato inevitabile, così come il trasferimento in un ospedale. Alcuni migranti a bordo hanno visto i loro compagni di viaggio morire durante il viaggio. Sono state dodici, infatti, le persone che sono cadute in mare da un gommone e sono annegate prima che arrivasse la nave della ong a soccorrerli.

A raccontare quanto successo è Kader, uno dei sopravvissuti. "Eravamo stremati– dice- un mio amico si è assopito ed è caduto in acqua, ma se ne è accorto e si è aggrappato ad altri per non scivolare. Sono caduti tutti e siamo riusciti ad aiutare tre persone a risalire a bordo, gli altri li abbiamo persi. C'erano troppe onde".

"Questa è un'emergenza umanitaria – dice Alessandro Porro, presidente della sezione italiana di Sos Mediterranee – abbiamo a bordo donne, bambini, centotrenta minori non accompagnati. Secondo le leggi internazionali queste persone meritano che sia data loro la possibilità di sbarcare in un luogo sicuro".

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