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Quarta ondata di Covid, ecco perché in Italia va meglio che altrove

Dal Regno Unito alla Germani la quarta ondata dell’epidemia di Covid ha fatto segnare contagi da record e parecchi decessi. In Italia, però, ha colpito molto meno. Il motivo? Vaccini e Green Pass.
A cura di Giorgio Sestili
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Elaborazione grafici a cura di Francesco Luchetta

L’Italia è investita come tutta l’Europa dalla quarta ondata di questa pandemia. I contagi salgono ormai da due mesi consecutivi, e di conseguenza anche i ricoveri e i decessi. Eppure, la quarta ondata italiana è più blanda, contenuta e meno preoccupante di quella di tanti altri paesi intorno a noi. Come mai? La percentuale di popolazione vaccinata è certamente una variabile importante ma non è l’unica attraverso cui è possibile spiegare la differenza tra alta e bassa marea che sta attraversando l’Europa in questa nuova ondata di Covid.

L’incidenza dei contagi in Europa

Nell’ultimo mese in Italia i contagi sono aumentati con un tasso di crescita settimanale medio del 25%. Siamo così passati dai circa 5 mila casi giornalieri di inizio novembre, agli oltre 15 mila di questa settimana, con un’incidenza di circa 5 mila casi ogni milione di abitanti. In Europa meglio di noi ha fatto la Svezia che è grande una volta e mezzo l’Italia e conta solo 10 milioni di abitanti; insieme a Spagna e Malta, che hanno vaccinato più dell’Italia, rispettivamente l’82% e l’84% della popolazione, mentre noi siamo al 77%.

Abbiamo riportato questi dati nel Grafico 1 che mostra, per ogni paese europeo, sull’asse delle x la percentuale di popolazione vaccinata e su quello delle y i casi positivi registrati ogni milione di abitanti per il periodo che va dal 7 novembre al 5 dicembre 2021. Dal grafico si intravede una certa correlazione tra i vaccini somministrati e il numero di contagi, con la maggior parte dei paesi che si addensano intorno alla linea retta tratteggiata. In basso a destra ci sono quelli che hanno vaccinato moltissimo, come il Portogallo, e quindi hanno pochi contagi; in alto a sinistra quelli che invece hanno vaccinato pochissimo, e quindi hanno molti contagi.

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Grafico 1: incidenza dei casi in Europa rispetto alla percentuale di popolazione vaccinata in ogni paese

Tuttavia, nonostante l’effetto positivo dei vaccini sia evidente, questo non basta a spiegare alcune anomalie che appaiono evidenti dal Grafico 1. Queste anomalie sono rappresentate, ad esempio, da Danimarca, Irlanda, Paesi Bassi e Belgio. Si tratta di quattro paesi che hanno vaccinato come l’Italia o poco meno (infatti si trovano quasi tutti in linea retta sopra di noi) ma che hanno un’incidenza dei casi enormemente più grande: 4 volte maggiore la Danimarca, 5 l’Irlanda, 6 i Paesi Bassi e addirittura 7 il Belgio.

Com’è possibile che paesi che come l’Italia hanno vaccinato tra il 75 e il 77% della popolazione si trovino ad affrontare una quarta ondata di proporzioni imparagonabili rispetto alla nostra? Una parte della risposta arriva dallo Stringency Index.

Stringency Index: cos’è e cosa misura

Lo Stringency Index (SI) è una misura composita di nove metriche formulata dal progetto Oxford Coronavirus Government Response Tracker (OxCGRT). Le nove metriche utilizzate per calcolare lo SI sono:

chiusura delle scuole;
chiusure di posti di lavoro;
cancellazione di eventi pubblici;
restrizioni sugli assembramenti pubblici;
chiusure dei trasporti pubblici;
requisiti di permanenza a casa;
campagne di informazione pubblica;
restrizioni sui movimenti interni;
controlli sui viaggi internazionali.

L'indice di un paese in un dato giorno viene calcolato come il punteggio medio delle nove metriche, ciascuna delle quali assume un valore compreso tra 0 e 100. Un punteggio più alto indica una risposta più rigorosa (per intenderci, 100 equivale a un lockdown totale). In altre parole, questo indice registra la severità delle misure di contenimento attuate dai governi.

Come si vede dal Grafico 2, l’Italia dal 1° settembre ad oggi ha avuto uno SI stabilmente più alto degli altri quattro paesi, nonostante sia stata sempre disegnata di bianco. L’aver mantenuto alta la guardia anche nei momenti in cui il virus era più debole, attraverso misure di contenimento come l’utilizzo delle mascherine e il distanziamento nei luoghi chiusi, il Green Pass prima e il Super Green Pass adesso, le regole per lo smart working o il controllo su alcuni viaggi internazionali, ha permesso di affiancare ai vaccini altri dispositivi di controllo dell’epidemia, che hanno determinato una differenza sostanziale rispetto ai paesi che invece questi dispositivi li hanno adottati in modo più blando. Proprio la combinazione tra un alto livello di popolazione vaccinata e un alto Stringency Index ha determinato, secondo noi, una quarta ondata meno intensa in Italia che altrove, almeno per il momento.

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Grafico 2: Stringency Index di Italia, Olanda, Belgio, Irlanda e Danimarca nel periodo 1 settembre – 6 dicembre 2021

Questa analisi conferma quanto dicevamo nelle due precedenti: i vaccini funzionano molto bene contro i casi di malattia grave e abbastanza bene nel prevenire il contagio, ma in entrambi i casi non sono efficaci al 100%. Inoltre, la loro efficacia si riduce velocemente dopo il sesto mese dalla seconda dose, e questo è uno dei motivi che ha permesso l’innesco della quarta ondata. Per tutte queste ragioni, non è possibile fare affidamento solo sui vaccini, almeno fino a quando non ne avremo di più efficaci, con anticorpi che durano più a lungo e, soprattutto, diffusi in tutto il mondo, anche nei paesi più poveri. Nel frattempo non possiamo che mantenere alto il livello di guardia, continuando con la somministrazione dei vaccini e con tutte le misure di contenimento necessarie a contenere l’epidemia.

L’effetto dei vaccini è ancora più evidente sui decessi

La correlazione tra un alto livello di popolazione vaccinata e una bassa pericolosità del virus è ancor più evidente se, invece di guardare ai contagi, si analizzano i decessi. Come sappiamo l’efficacia dei vaccini si misura su due differenti parametri: l’efficacia contro la trasmissione del virus, che oscilla tra il 70 e il 75%, e quella contro la malattia grave, superiore al 90%. È questo il motivo per cui, nei paesi che hanno vaccinato di più, si sta morendo molto meno a causa del Covid.

La conferma di quanto appena detto arriva dal Grafico 3, che mostra l’incidenza dei decessi rispetto alla percentuale di popolazione vaccinata nei diversi paesi. In questo caso l’effetto di “addensamento” dei pallini rossi intorno alla retta è molto più evidente di prima. In basso a destra si sono fatti molti vaccini, e quindi si muore poco di Covid; il alto a sinistra si è vaccinato poco, e quindi si muore di più. Parecchio di più, se pensiamo che nei paesi dell’Est più vicini alla linea retta, come Russia, Ucraina, Moldavia e Bosnia si muore dalle 8 alle 10 volte di più che in Italia, un’enormità. Questi quattro paesi appena menzionati hanno vaccinato tra il 15 e il 35% della popolazione, un’inezia.

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Grafico 3: incidenza dei decessi rispetto alla percentuale di popolazione vaccinata

In Italia a contagiarsi sono soprattutto i No Vax

L’ultima parte della nostra analisi si è concentrata sui dati di cinque differenti bollettini dell’Istituto Superiore di Sanità, quelli che vanno dal 22 settembre al 20 ottobre 2021. Abbiamo calcolato la media dell’incidenza dei casi tra vaccinati e non vaccinati, suddivisi per fasce d’età. Il Grafico 4 non lascia molto spazio ad interpretazioni. Per tutte le fasce d’età, l’incidenza dei casi tra i non vaccinati è tra le 4 e le 6 volte maggiore rispetto a quella registrata tra i vaccinati. Una situazione che inevitabilmente si sta riversando negli ospedali e nelle terapie intensive, riempiti soprattutto da persone non vaccinate. Anche in questo caso i dati parlano chiaro: nel periodo 15 ottobre – 14 novembre sono state ricoverate in Italia 3733 persone non vaccinate, e solo 1435 vaccinati con ciclo completo negli ultimi 5 mesi. I ricoverati in TI non vaccinati sono stati 546, rispetto ai 132 vaccinati. I morti non vaccinati 515, 197 quelli con vaccino.

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Grafico 4: incidenza dei casi positivi in Italia tra vaccinati e non vaccinati, suddivisi per fasce d’età, per il periodo 22 set.-20 ott. 2021

Insomma, i vaccini funzionano benissimo e stanno salvando decine di migliaia di vite solo in Italia, come abbiamo raccontato due settimane fa. Dobbiamo quindi gioire del fatto che sono in continuo aumento sia le prime dosi (230 mila nell’ultima settimana, +16% rispetto alla precedente) grazie all’effetto del Super Green Pass, sia le terze dosi booster (quasi 3 milioni, +28%).

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Fisico di formazione, comunicatore scientifico di professione. Mi occupo di scienza, tecnologia, innovazione, e aiuto a comunicarle bene. Fondatore del progetto "Coronavirus - Dati e Analisi Scientifiche". Tutto su di me su giorgiosestili.it
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