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Covid 19

Quanto sono diminuiti morti e contagi da Covid grazie alle vaccinazioni

Ricoveri e terapie intensive sempre più in calo, secondo i numeri della fondazione Gimbe. Indubbiamente il merito è della campagna vaccinale. I primi dati sull’efficacia dei sieri anti Covid in Italia ci dicono che i contagi sono scesi del 95%, i casi gravi del 99%. Tuttavia i decessi sono ancora troppo alti…
A cura di Biagio Chiariello
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Nelle ultime settimane abbiamo assistito ad un rallentamento della corsa del virus in Italia: è indubbio che la diminuzione dei contagi da Covid 19 sia dovuta all’avanzamento della campagna vaccinale. In tal senso la migliore notizia arriva dal fatto che la pressione sugli ospedali si sta allentando: il numero di posti letto occupati da pazienti Covid in area medica del 17% e in terapia intensiva del 19%, secondo i numeri della Fondazione Gimbe sulla base del monitoraggio della settimana che va dal 5 all’11 maggio.

Fondazione Gimbe: meno pressione sugli ospedali

In quel periodo, i ricoverati con sintomi sono scesi di 3.239 unità (17,8%), mentre i ricoveri nelle terapie intensive di 371 unità, pari al 5,1%. Nella stessa settimana i nuovi casi Covid si sono ridotti del 19%, arrivando a 63.409 contro i 78.309 dei sette giorni prima e i morti sono calati del 15,4%, arrivando a 1.544 da 1.826. Non è tutto. A migliorare è pure l'indicatore relativo ai "Casi attualmente positivi per 100.000 abitanti", indispensabile per decidere il colore (giallo/arancione/rosso) da assegnare alle regioni: i casi su 100mila abitanti si attestano sui 945, in diminuzione del 34,1% rispetto alla settimana precedente.

Primi dati sull'efficacia dei vaccini in Italia

La prima valutazione dell'efficacia della campagna di immunizzazione nel nostro paese è stato redatto dall'Asl di Pescara e dall'università di Ferrara. E i risultati sono buoni, oltre ogni aspettativa" sintetizza l'epidemiologo Lamberto Manzoli a Repubblica: la ricerca ha raccolto tutti gli immunizzati della provincia di Pescara da gennaio, data delle prime iniezioni, a fine aprile. "Tutti e tre i vaccini usati hanno dato un'ottima protezione. AstraZeneca con la sola prima dose ha ridotto infezioni e decessi del 95%" dice Manzoli. "Durante l'estate, anche con l'aiuto della stagione, l'epidemia probabilmente allenterà la sua morsa. A settembre dovremmo finalmente vedere il calo dei numeri dei contagi e dei decessi legato alle vaccinazioni" anticipa lo scienziato.

"Può darsi che al crescere del campione dei vaccinati le percentuali si assestino un po'. Ma l'efficacia è talmente buona che anche una sola dose di AstraZeneca e anche un richiamo di Pfizer o Moderna effettuato in ritardo si sono rivelati in grado di abbattere contagi e casi gravi in percentuali altissime".

Manzoli non nasconde le difficoltà legate al mettere insieme i dati. "Chi compila i database non ha molti mezzi e fa un grande lavoro, visti i numeri, ma ovviamente ci sono errori. I database dei vaccinati e dei tamponi sono in un file diverso, con difficoltà maggiori di quanto si possa pensare. E parliamo di una Asl che comunque ha lavorato bene. E' chiaro che questo modo di raccogliere dati va migliorato".

Perché i morti sono ancora alti

La domanda che molti si fanno è quella legata ai decessi: perché continuano ad essere tanto alti? Si parla di cifre sempre oltre le duecento unità, anche con una copertura vaccinale ormai soddisfacente degli over 70 e over 80. "Gli immunizzati sono ancora troppo pochi" secondo Manzoli. "Gli over 60 non sono ancora abbastanza protetti. Anche fra i più anziani ci sono buchi importanti. Io mi darei settembre come obiettivo. Passata l'estate, non dovremmo più vedere numeri importanti. Quello sarà il segno del successo della campagna vaccinale".

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